SALERNO. Morì all’ospedale “Santobono” di Napoli il 14 ottobre. La neonata, di appena 2 mesi, presentava fratture alla testa.
La storia
Nata prematura all’ospedale di San Severino, fu trasferita all’ospedale di Nocera dove è stata curata in incubatrice fino all’1 ottobre.
Due settimane dopo, i genitori la portarono d’urgenza all’ospedale “Ruggi” di Salerno perché trovata priva di sensi nella sua culla.
Da lì, fu trasportata d’urgenza con l’elicottero al “Santobono” dove morì.
A seguito dei primi soccorsi, i medici segnalarono alla magistratura le condizioni in cui trovarono la bambina.
Le indagini furono affidate alla Procura di Salerno che mise sotto inchiesta ben 43 tra medici e infermieri, dei tre ospedali succitati, che curarono la bambina.
Dalla negligenza medica al sospetto di maltrattamenti
I medici legali che hanno effettuato l’esame autoptico, hanno escluso la morte per malformazione genetica e/o imperizia delle cure, in quanto, risulta che la causa della morte sia stata causata da trauma cranico.
Oltre alla testa, sono state rinvenute altre fratture sul corpicino della bambina, precisamente alla cassa toracica.
L’ipotesi è quella del “bambino scosso” date anche le fatture alla cassa toracica rilevate e che risalirebbero ad una data antecedente a quella del trasporto d’urgenza al “Santobono”.
Le fratture potrebbero coincidere con uno scuotimento violento o con un forte impatto su superfici morbide, quali cuscino o materasso, quindi, non visibili ad occhio nudo.
Gli esiti dell’autopsia sono stati consegnati ai legali difensori e al procuratore Roberto Penna, il quale ha iscritto nel registro degli indagati anche i genitori della neonata, sospettati di maltrattamenti.
La coppia, residente a Pontecagnano Faiano, dopo la morte della piccola ha esposto denuncia chiedendo agli inquirenti di fare chiarezza.
Al momento della morte della figlioletta, hanno dichiarato di non avere alcuna idea sulla presenza dei traumi sul suo corpo.