Cronaca Salerno, Salerno

Battipaglia, neonatologia chiusa: in mora Regione e Asl

Battipaglia, neonatologia chiusa: in mora Regione e Asl. Il Comune procede per vie ufficiali per fronteggiare l’emergenza della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santa Maria della Speranza. La giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo che impegna la prima cittadina a parlare con la direzione generale dell’Asl e con la Regione.

Neonatologia chiusa a Battipaglia

Come riporta “Il Mattino“, dopo la chiusura del reparto, presidio per tutta l’area sud delle puerpere salernitane, Francese e la sua maggioranza hanno deciso che non bastavano più gli appelli. Così, la sindaca ha interpellato la giunta per esprimere tutta la preoccupazione dell’Amministrazione circa la situazione:

“Dopo la incomprensibile chiusura della medicina nucleare dell’ospedale di Battipaglia, reparto di elezione e unico in tutta l’Asl e la chirurgia del rachide, la venuta meno della Tin è un altro durissimo colpo all’ospedale di Battipaglia, come esito di una fallimentare politica regionale sanitaria – si legge nell’atto – Tale scriteriata politica sanitaria finisce per penalizzare un bacino di circa 200mila persone che gravitano sul presidio cittadino”.

Per questo, l’intera giunta ha espresso “alla presidenza della Regione Campania e alla direzione generale dell’Asl Salerno il senso del disagio e della preoccupazione della cittadinanza di Battipaglia e di tutti i Comuni che gravitano su Battipaglia per motivi di ordine sanitario”.

Non solo, perché l’Amministrazione si è impegnata anche a “diffidare la direzione generale dell’Asl a mettere in campo in via d’urgenza tutti gli atti necessari a consentire la immediata riapertura della Tin presso l’ospedale di Battipaglia e nelle more di predisporre ordinanza ad horas per consentire alle puerpere premature di poter usufruire delle ambulanze dell’ospedale di Battipaglia per recarsi presso il Ruggi o il presidio ospedaliero di Nocera”.

La giunta, poi, ha dato mandato al sindaco di “chiedere un incontro alla direzione generale dell’Asl”, ma anche “di chiedere un incontro con la presidenza della Regione Campania per affrontare i termini di una politica sanitaria che, oggettivamente, risulta penalizzante della Piana del Sele”.

Fonte: Il Mattino

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