Quattro donne coinvolte in una violenta rissa avvenuta il 12 aprile 2016 a Pagani, all’interno di una sala tabacchi, hanno recentemente definito le proprie posizioni legali, giungendo a un accordo che prevede misure come la messa alla prova, patteggiamenti e una multa con pena sospesa. Il conflitto era nato dalla volontà di una delle protagoniste di vendicarsi nei confronti di un’altra donna, la quale aveva avuto una relazione con il marito della prima come riportato dal quotidiano Il Mattino.
Rissa tra donne per il marito conteso: il caso a Pagani
Tutte le coinvolte nell’incidente sono state refertate in ospedale, riportando lesioni guaribili in un massimo di cinque giorni. La rissa è stata ripresa dai sistemi di videosorveglianza, i quali hanno fornito un’importante “oggettività alla ricostruzione” dei fatti. Durante le indagini, le quattro donne hanno cercato di spostare la responsabilità sugli altri, evitando di menzionare le proprie azioni.
La sera dell’incidente, una delle imputate si trovava nella sala tabacchi e aveva raccontato alla titolare, un’amica, di aver litigato poco prima con un’altra donna, dando il via a una serie di eventi che avrebbero portato alla violenza. Poco dopo, una madre e una figlia si sono presentate nel locale con l’intento di aggredire l’altra donna. Nonostante un iniziale tentativo di resistenza, sono riuscite a entrare, scatenando una furia che ha portato a una serie di scambi di pugni, schiaffi e tirate di capelli. Solo l’intervento di due uomini ha riportato la calma.
Le indagini
All’arrivo dei carabinieri della tenenza di Pagani, è stata avviata un’indagine. Entrambi i gruppi coinvolti hanno presentato denunce reciproche per lesioni, violenza e minacce. Anche se non sono stati raccolti elementi utili dai testimoni, i carabinieri hanno ottenuto i certificati medici dall’ospedale di Nocera Inferiore, confermando i traumi e le escoriazioni riportate dalle quattro donne.
Nelle motivazioni della sentenza emessa dal giudice monocratico di Nocera Inferiore, si sottolinea come la sequenza degli eventi dimostri chiaramente la compartecipazione di entrambi i gruppi alla violenta lite. Il giudice ha evidenziato che tutte le donne hanno agito non per difesa, ma per offendere le avversarie, cambiando persino i ruoli nel corso della contesa, come mostrato dalle immagini di videosorveglianza e dalle dichiarazioni contrastanti delle accusate.
Due delle donne hanno scelto di beneficiare della messa alla prova, una ha patteggiato e una quarta è stata condannata a una multa, con pena sospesa. La violenza scaturita da questo episodio era motivata, come emerso nel dibattimento, dal desiderio di una madre e di una figlia di “far pagare l’offesa all’onore” recata dall’altra donna, a causa della sua relazione extraconiugale con il marito della prima.