Cronaca Salerno, Salerno

Shock a Salerno: incinta a 16 anni, segregata nella baracca dal compagno

Milano maltrattamenti compagna incinta arrestato
Immagine di repertorio
Milano maltrattamenti compagna incinta arrestato

Cacciata di casa dalla madre mentre era incinta e appena sedicenne, ha trovato rifugio in una baracca a Giovi con il compagno, ma quello che doveva essere un rifugio sicuro si è trasformato in un incubo. Lui l’ha segregata, sottoponendola a continue violenze come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

La giovane, una studentessa salernitana, ha trovato il coraggio di chiedere aiuto a una compagna di classe, inviandole foto dei lividi e delle ferite inflitte dall’uomo. Alla fine, ha denunciato tutto ai carabinieri. Messa al sicuro in una comunità protetta, ha dato alla luce il suo bambino e, con forza e determinazione, ha costruito una nuova vita. Oggi ha 18 anni, lavora e vive in un piccolo centro della provincia, dove cresce il figlio da sola in un appartamento in affitto.

Salerno, 16enne incinta e segregata in una baracca

La vicenda, avvenuta nel 2022, è ora al centro di un processo davanti al collegio della prima sezione penale. Sul banco degli imputati c’è A.S., 24 anni, accusato di maltrattamenti aggravati dalla gravidanza della vittima. L’uomo è difeso dall’avvocato Elena Criscuoli, mentre la ragazza è rappresentata dall’avvocato Sandro Amato.

Durante la prima udienza, davanti ai giudici (presidente Passaro, a latere Di Filippo e Pulcinaro), sono emersi dettagli inquietanti sulla vita della giovane. A deporre sono stati la madre dell’imputato e una compagna di classe della vittima, facendo luce sul totale abbandono in cui la ragazza si trovava.

Il racconto

“Un giorno sanguinava dall’orecchio”, ha raccontato la madre di A.S., che viveva in un container vicino alla baracca della coppia. “L’ho medicata e ho chiamato sua madre, ma mi ha risposto di pensarci io, perché a lei non importava nulla. Quando le dicevo che la figlia era minorenne e non poteva stare con mio figlio, replicava che non la voleva più a casa”.

Anche la compagna di classe ha confermato la drammatica situazione: “I suoi genitori non si sono mai visti. Sapevamo tutti della gravidanza, poi improvvisamente ha smesso di frequentare la scuola e non l’abbiamo più vista”.

Oltre alla violenza, il caso racconta anche di solitudine e abbandono scolastico. Dopo due anni in un liceo della zona orientale di Salerno, la giovane ha lasciato gli studi, probabilmente su pressione del compagno, che – secondo l’accusa formulata dal pm Gianpaolo Nuzzo – la teneva segregata.

La madre dell’imputato ha descritto la quotidianità della giovane: “Non era una ragazza socievole, non usciva mai. Passava le giornate sdraiata sul letto”.

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