Nell’ordinanza di custodia cautelare per truffa a Salerno c’è un capitolo a parte sulle modalità attraverso le quali Enzo Bove, uno degli indagati, avrebbe autoriciclato il denaro proveniente dalle sue attività. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Truffa a Salerno, le modalità dell’autoriciclaggio di Enzo Bove
Ad incastrare il re della movida salernitano sarebbero state alcune intercettazioni tra lui e un broker finanziario. L’aiuto sarebbe poi arrivato su una Postepay intestata a Bove con ben otto ricariche su carte prepagate intestate a familiari del broker per 2.500 euro tra settembre 2021 e 2022.
I fondi svizzeri
La vicenda dei fondi esteri viene ricostruita dai finanzieri attraverso alcune telefonate. Nel mese di novembre 2021 i militari della Guardia di Finanza captano una conversazione tra i due in cui fanno riferimento ad una operazione finanziaria in fase di perfezionamento. Parlano anche di una donna che si rifiutava di parlare con Bove. Quest’ultimo chiede: ‘Più o meno si riesce ad incassare una cosa?’, ‘Il messaggio che mi ha mandato ieri dice che questo potrebbe essere la settimana prossima’, ‘Speriamo che ci facciamo Natale in grazia di Dio’. I due poi parlano di un altro investitore di Brescia, un po’ chiacchierato che dovrebbe assorbire la maggior parte del denaro ‘da liberare’ ma se non glieli davano per Bove la restituzione diventava più semplice.