Tiene banco a Salerno la vicenda del neonato ricoverato al Ruggi e poi trasferito al Santobono di Napoli perché risultato positivo alla cocaina e affetto da meningite. La Procura di Salerno ha subito aperto un fascicolo e gli agenti della questura di Salerno stanno indagando dopo i risultati del test delle urine effettuato all’ospedale di via San Leonardo che hanno disegnato un quadro preoccupante e allarmante come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Salerno, bambino con meningite e positivo alla cocaina: si indaga
Tutto è iniziato nella serata di martedì 9 gennaio, quando all’ospedale Ruggi è arrivato in condizioni già critiche un neonato di appena 3 mesi con febbre a 38, viso molto pallido, corpo rigido e atteggiamento “soporifero”. I medici hanno subito avviato gli accertamenti sospettando una infezione del sangue risultata poi effettivamente dalla tac: sepsi in corso riconducibile ad una meningite.
Le successive verifiche hanno portato a scoprire che la madre aveva problemi di tossicodipendenza e da qui le analisi sulle urine che hanno generato l’allarme. Nel sangue del neonato sono state trovate tracce di cocaina, un elemento che complica ulteriormente il quadro clinico.
I controlli
Ora gli inquirenti dovranno fare luce sulle condizioni e l’ambiente in cui ha vissuto il piccolo. La famiglia della donna – che avrebbe quattro figli – era stata attenzionata e presa in carico dai servizi sociali del Comune di Salerno.