Enzo Bove rivendica la titolarità dei suoi locali intestati a società a lui riconducibili all’80%. Questa la difesa dell’imprenditore salernitano, al centro dell’inchiesta della Procura che ha portato a galla un grosso giro di riciclaggio nel cuore della Movida come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Salerno, Enzo Bove rivendica la titolarità dei suoi locali
La scorsa settimana era toccato al giornalista Vincenzo Casciello presentarsi davanti ai giudici con l’accusa di fare da prestanome al gruppo. Nelle scorse ore, invece, è toccato all’imprenditore ed ex consigliere comunale Enzo Bove, già nel 2005 al centro di una maxi inchiesta, conclusasi poi con l’archiviazione, sui rapporti tra politica e malaffare.
Bove ha depositato una memoria di 30 pagine, rivendicando la titolarità dei suoi locali da lui pubblicizzati anche sui social. Il suo avvocato, Michele Tedesco, ha inoltre depositato altre tre memorie e una consulenza tecnica con l’obiettivo di smontare la tesi accusatoria che individua proprio in Bove e nel socio Mimmo” Zeno, l’imprenditore 70enne assistito, ritenuti i “dominus” del sistema.
Anche Antonio Ciliberti e il commercialista Antonio Libretti hanno chiesto la revoca della misura cautelare oltre ai vari Casciello, Bove e Zeno. La decisione dei giudici arriverà entro la giornata di giovedì 22 febbraio.