Cronaca Salerno, Salerno

Salerno, l’ospedale Ruggi bocciato dall’Agenas: “Tanti indicatori sono in miglioramento”

Ruggi Salerno morto attesa pronto soccorso
Foto di repertorio
Ruggi Salerno morto attesa pronto soccorso

L’azienda ospedaliera “Ruggi d’Aragona” di Salerno figura tra le peggiori cinque d’Italia nella classifica stilata da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, e presentata al Forum Risk Management di Arezzo. Tuttavia, dalla direzione di via San Leonardo si sottolinea come i dati mostrino anche alcuni miglioramenti rispetto alle rilevazioni precedenti come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Salerno, l’ospedale Ruggi bocciato dalla classifica Agenas

Il report Agenas evidenzia criticità per l’azienda salernitana in diverse aree: prevenzione, mortalità prevenibile ed evitabile, e sostenibilità economico-patrimoniale. Migliori le performance nell’assistenza distrettuale, che comprende servizi territoriali e ospedalizzazioni evitabili, e nell’assistenza ospedaliera, come i tempi di attesa per interventi chirurgici di media complessità.

Sul fronte degli investimenti, il Ruggi primeggia a livello nazionale tra le università con oltre 700 posti letto. Nonostante i problemi, vi sono indicatori positivi, come il rispetto dei tempi di attesa per interventi oncologici: l’83% delle operazioni per tumore al seno avviene entro 30 giorni dalla prenotazione, posizionando il Ruggi al 19° posto su 49 aziende.

I dati

Il pronto soccorso, che gestisce 115.301 accessi annui (316 al giorno), registra un tempo di attesa superiore a 48 ore solo nel 2,5% dei casi, posizionandosi al 29° posto nazionale. La degenza media pre-operatoria è di 1,4 giorni, conforme agli standard nazionali. Ogni sala operatoria gestisce in media 677 interventi annui, con un totale complessivo di 15.571 operazioni effettuate nelle 23 sale disponibili.

Il costo medio per giornata di degenza è di 648 euro, un valore che colloca il Ruggi al 33° posto su 51 aziende. Inoltre, il costo per dispositivi medici rappresenta il 16,6% del valore della produzione, il massimo registrato nella forbice analizzata. Tuttavia, l’azienda sottolinea che il dato reale è del 13%, il che avrebbe migliorato il posizionamento.

Una nota positiva riguarda la percentuale di apparecchiature con oltre 10 anni di esercizio, pari al 19%: il Ruggi si colloca al sesto posto nazionale.

Le risorse umane

La direzione strategica del Ruggi attribuisce alcune difficoltà a una significativa carenza di personale, in particolare infermieristico. Secondo i dati Agenas, le ore lavorate dagli infermieri equivalgono a 1.341 Full Time Equivalent (FTE), a fronte di un fabbisogno stimato tra 1.860 e 2.774.

Questa carenza si ripercuote su diversi aspetti organizzativi, nonostante l’impegno della Regione e dell’azienda nell’allocare tutte le risorse disponibili entro il limite di spesa per il personale, fermo ai livelli del 2004 con un ulteriore taglio dell’1,3%.

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