Si terrà lunedì 22 aprile, nel tribunale di Roma, l’udienza preliminare sulla vicenda delle trentasei opere di Picasso sequestrate nel gennaio 2018 a Salerno dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e ritenute dalla Procura capitolina contraffatte: unico imputato il collezionista di Nocera Inferiore M.S., 77 anni, per il quale il pubblico ministero Santina Lionetti ha chiesto il rinvio a giudizio contestando i reati di detenzione di opere contraffatte e ricettazione.
Salerno, sequestrato un Picasso falso: scatta l’udienza preliminare
Trentasei quadri, un numero sufficiente per allestire una piccola galleria d’arte, che il 77enne possiede da sempre, ereditati dal padre. I fatti sono venuti alla luce alla fine del 2017, perché il collezionista salernitano voleva vendere un quadro a Dubai, e per esportarlo ha chiesto l’autorizzazione al Ministero della Cultura, che a sua volta ha richiesto un parere circa la genuinità dell’opera alla Fondazione Picasso, secondo cui però il quadro era una falso, con firma aprocrifa del grande pittore. Sono così arrivati i carabinieri, che hanno trovato una vera e propria collezione a casa di Santelia, e l’hanno sequestrata.
Nominato un perito
Sarà un perito nominato dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Roma Francesco Patrone a stabilire l’autenticità o meno delle 36 opere di Picasso sequestrate nel gennaio 2018 a Salerno dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale al collezionista di Nocera Inferiore.
Per il pubblico ministero Santina Lionetti, che ha chiesto il rinvio a giudizio del 77enne contestando i reati di detenzione di opere contraffatte e ricettazione, le opere sarebbero false e ciò sulla base di una consulenza di parte.