Nel pomeriggio di ieri, è arrivata la decisione di sospendere il provvedimento, portando così a una certa soddisfazione per la Geo Barents, la nave umanitaria di Medici Senza Frontiere. Il ricorso ai giudici di Salerno: le autorità libiche non hanno mai dato indicazioni su come muoverci.
A Salerno è stato sospeso il fermo della Geo Barents: “In mare per salvare vite”
Innanzitutto c’era incertezza, domande e perplessità, ma anche grida disperate durante la mattinata. Poi, nel pomeriggio, è arrivata la decisione di sospendere il provvedimento, portando così a una certa soddisfazione per la Geo Barents, la nave umanitaria di Medici Senza Frontiere, attualmente ancorata nel porto commerciale di Salerno dopo l’ultimo sbarco del 26 agosto, che ha seguito diverse operazioni nel mare aperto del Mediterraneo.
Subito dopo da parte delle autorità era arrivato lo stop alla nave per 60 giorni (il massimo previsto dalle norme) per aver violato il decreto Piantedosi ed aver operato consecutivamente più salvataggi ma soprattutto per aver “reiterato” la condotta dopo l’analogo provvedimento che pendeva sulla nave dal tribunale di Massa Carrara. “La detenzione della Geo Barents è stata sospesa dal tribunale di Salerno – hanno scritto nel pomeriggio di ieri, dopo aver presentato venerdì il ricorso d’urgenza per il quale non si conosceva la data dell’udienza – la nave è libera di salvare vite”.
Il provvedimento del giudice
I giudici hanno dunque accolto la richiesta degli avvocati di Medici Senza Frontiere che non avevano accettato il fermo: “Essere fermi qui senza poter uscire in mare significa avere a disposizione una sala operatoria – ha detto il presidente nazionale Christos Christou durante un incontro ieri mattina a bordo proprio della nave – e dei medici con delle mani legate”.
La nave ha ripreso il mare nel tardo pomeriggio di ieri, dopo che sono state rese note le motivazioni dei magistrati: “non ha causato alcuna situazione di pericolo a bordo e, al contrario, le operazioni di salvataggio in cui era coinvolta erano urgenti e non procrastinabili. Si è inoltre riconosciuto che la Guardia Costiera Libica era stata preventivamente avvisata riguardo all’operazione di soccorso.”
“Il giudice ha stabilito che un ulteriore prolungamento del fermo amministrativo metterebbe a serio rischio il diritto della Geo Barents di svolgere la sua missione di soccorso marittimo, ostacolando la possibilità di perseguire i propri obiettivi umanitari, in aderenza ai principi costituzionali e al diritto internazionale consuetudinario che l’Italia è obbligata a rispettare e promuovere“. Ora non escludono la possibilità di presentare una richiesta di risarcimento per la nave.