Sovraffollamento nel reparto di Ginecologia al Ruggi – IL CASO.
SALERNO. La chiusura dei reparti di Ginecologia negli ospedali di Cava de‘ Tirreni e Mercato San Severino porta al sovraffollamento del reparto di Ginecologia dell’ospedale di Salerno e questo, ovviamente, causa molti disagi ai degenti.
Arriva, infatti, la protesta di un papà che denuncia il sovraffollamento nell’unico reparto di Ginecologia dell’azienda ospedaliera “Ruggi d’Aragona”.
Nella struttura di Salerno, secondo quanto riporta lacittàdisalerno, vi sarebbe la corsa a liberare posti per ospitare gestanti e neo mamme. “Signora deve liberare il posto e quindi dovrebbe lasciare il reparto mercoledì mattina, mentre suo figlio sarà dimesso il giorno seguente”, questo è quanto riferito a una donna martedì scorso. A raccontarlo, ieri, è stato proprio il marito della donna.
Soltanto grazie alle sue proteste i medici del reparto sono corsi ai ripari evitando le dimissioni a tempo di record. «In pratica non intendevano far passare neanche le settantadue ore per consentire l’uscita contemporanea di mamma e figlio racconta il neo papà, che risiede a Cava con la famiglia».
Se cosi fosse stato, ieri sera avrebbe dovuto accompagnare la moglie qui in ospedale per consentirle di allattare il bambino, altrimenti si sarebbe dovuto provvedere col latte artificiale.
La questione che affronta D. F. più che legata alle dimissioni della neo mamma, è relativa soprattutto alla chiusura dei reparti di Ginecologia di Cava e di San Severino.
«Questi sono gli effetti dei tagli effettuati dalla sanità. Si pensa di poter dimettere il prima possibile una donna che ha partorito perché non ci sono posti a disposizione». In effetti nella stanza in cui è stata ricoverata la signora nei giorni scorsi non solo c’erano tutti i posti letto occupati ma era stata aggiunta una lettiga per ospitare un’altra paziente: in mancanza di posti letto i medici, in attesa di trovare una soluzione, pur di garantire l’assistenza, hanno rimediato con uno dei lettini che vengono utilizzati per il trasporto dei ricoverati.
«Questo capita perché dalla provincia siamo costretti ad arrivare tutti qui al Ruggi, sia chi risiede a Cava de’ Tirreni sia chi proviene da Mercato San Severino. In pratica tutta la Valle dell’lrno si riverserà in ospedale e questi sono i risultali.
Chi partorisce rischierà quindi di non trovare posti o di poterli occupare ma solo per poco tempo, per poi essere dimesso in fretta » denuncia il cittadino cavese.
Per prassi, quando i posti letto di un reparto si esauriscono vengono utilizzati quelli di un altro reparto, magari affine.
È stata la riorganizzazione dei plessi ospedalieri che fanno capo all’azienda di Salerno a prevedere il taglio di alcuni reparti ma il disagio nel presidio di via San Leonardo in questo periodo si è sentito perché l’affluenza è eccessiva rispetto agli spazi realmente a disposizione.
È in arrivo nuovo personale e non è escluso che, appena possibile, il reparto roaming–in, che ospita mamme e neonati, possa essere aperto offrendo più opportunità di posti letto. Attualmente non sono pochi: tra Ostetricia e Ginecologia sono 37 ma – come nel caso che si è verificato nei giorni scorsi – periodicamente si potrebbe andare incontro a giorni in cui l’afflusso di neo-mamme aumenta e non ci sono posti letto per ospitarle tutte.
Ieri il neopapà ha protestato nel corridoio del reparto di Ginecologia esprimendo ad un medico il proprio disappunto per le dimissioni dall’ospedale della moglie prima che fosse consentita l’uscita anche al suo bambino. Il medico che ha raccolto lo sfogo, si è attivato per evitare che la donna dovesse lasciare il reparto. Una soluzione ragionevole, ma valida soltanto fino alla prossima emergenza.