Cronaca

Salmonella, Ferrero ferma fabbrica in Belgio ma rassicura sulle uova di Pasqua

Le Uova di Pasqua Kinder sono sicure: lo assicura Ferrero dopo lo stop della produzione di una fabbrica belga in seguito alla diffusione di casi di salmonella in alcuni prodotti. La decisione è arrivata dopo che L’Agenzia federale belga per la sicurezza della catena alimentare (Afsca) ha sospeso l’autorizzazione alla produzione nella fabbrica, annunciando così il ritiro di tutti i prodotti Kinder prodotti nell’impianto.


Ferrero ferma fabbrica in Belgio ma rassicura sulle uova di Pasqua


Salmonella, uova di Pasqua Kinder sicure: la nota

Le uova di Pasqua Kinder GranSorpresa sono salve perché prodotte ad Alba (Cuneo), dove nel lontano 1946 ha mosso i primi passi il colosso dolciario, che si dice “profondamente rammaricato” per la vicenda. “Questo evento tocca il cuore dei principi nei quali crediamo, metteremo in essere ogni azione necessaria al fine di preservare la piena fiducia dei nostri consumatori”, sono le scuse dell’azienda, per cui “la sicurezza alimentare e la qualità restano da sempre al centro”. Ad essere compresi nel richiamo esposto da Ferrero sono, invece, Kinder Sorpresa T6 “Pulcini”, Kinder Sorpresa Maxi 100g “Puffi” e “Miraculous” e Kinder Schoko-Bons, lotti prodotti ad Arlon ma venduti anche in Italia.

I casi di Salmonella

Altri Paesi dove si sono registrati casi confermati, sempre secondo l’Ecdc, sono Germania, Lussemburgo, l’Olanda, la Norvegia e la Svezia. L’epidemia, spiega ancora l’Ecdc, è caratterizzata da una percentuale insolitamente elevata di bambini ricoverati in ospedale, alcuni con sintomi clinici gravi come la diarrea sanguinosa. Sulla base di interviste con i pazienti e studi epidemiologici analitici iniziali, prodotti di cioccolato specifici sono stati identificati come la probabile via di infezione. I casi affetti sono stati identificati attraverso tecniche avanzate di tipizzazione molecolare.

Poiché questo metodo di test non viene eseguito regolarmente in tutti i paesi, alcuni casi potrebbero non essere rilevati. Nei giorni scorsi Ferrero aveva già ritirato, a scopo precauzionale, diversi lotti di prodotti Kinder in vari Stati, ma qualcosa deve essere andato storto. A riconoscerlo è la stessa Gruppo – 12,7 miliardi di fatturato globale e quasi 40mila dipendenti in tutto il mondo – secondo cui ci sono state “inefficienze interne che hanno creato ritardi nei richiami e nella condivisione delle informazioni”. Un problema che “ha impattato sulla rapidità e sull’efficacia delle indagini”.

Lo stop delle attività ad Arlon, nello stabilimento che ha sede in Rue Pietro Ferrero, era dunque “l’unica e corretta decisione da prendere al fine di garantire il massimo livello di sicurezza alimentare ed eliminare rischi ulteriori”, sostiene la multinazionale, che ringrazia “per le preziose raccomandazioni ricevute” le autorità per la sicurezza alimentare, con cui continuerà a collaborare. L’Afsca, dal canto suo, ha fatto sapere che seguirà da vicino le tappe intraprese da Ferrero e autorizzerà la riapertura dello stabilimento di Arlon dopo aver verificato che tutte le norme e i requisiti di sicurezza alimentare siano soddisfatti.

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