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L’1 dicembre 1964 nasce Salvatore Schillaci, quel mitico Totò-san che ci fatto sognare al Mondiale di Italia ’90

Ecco la storia di un calciatore che è impossibile non conoscere perché insieme ad altri ha segnato la storia del calcio italiano: Salvatore Schillaci (detto Totò)

Salvatore Schillaci (detto Totò) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante. Lo si ricorda principalmente per le sue prodezze e e gol al campionato del mondo 1990, competizione chiusa dalla nazionale al terzo posto.

Salvatore Schillaci, tutto ciò che c’è da sapere sul mitico Totò-san

Salvatore Schillaci nasce a Palermo l’1 dicembre del 1964. La famiglia è di umili origini e Totò si appassiona fin da ragazzino al gioco del pallone, che praticava in strada o nei campetti vicino casa.

Esordio

Dopo un primo campionato nella categoria dilettanti, approda al Messina dove gioca dal 1982 al 1989 siglando numerose reti. La Juventus lo nota e lo fa esordire in serie A il 27 agosto 1989. Da quel momento inizia la favola di Totò Schillaci. Tre anni alla Juve lo fanno entrare nel cuore dei tifosi, ma il suo momento di maggior fortuna è con l’esordio nella Nazionale di Azeglio Vicini nei mondiali casalinghi di Italia ’90. Quel mondiale è legato indissolubilmente il mondiale di Italia ’90, quello delle notti magiche che tanto fece sognare il popolo italiano.


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Salvatore Schillaci parte in panchina ma appena calca il terreno di gioco è un’esplosione di affetto da parte del pubblico e un’esplosione di grinta da parte sua. Per chi visse quei momenti, anche solo alla televisione, è impossibile dimenticare gli occhi spiritati di Totò che reclamano un rigore e che esplodono dopo la gioia del gol. Alla fine del torneo l’Italia sarebbe arrivata al terzo posto e Totò Schillaci avrebbe segnato 6 reti vincendo il titolo di capocannoniere.

Inter, Giappone e Nazionale

Attaccante con grande istinto, giocatore capace – come spesso si suol dire – di fare reparto da solo, dopo i tre anni alla Juventus Schillaci viene ceduto all’Inter. L’annata non è delle migliori. Decide con gran coraggio di trasferirsi in Giappone per concludere lì, dove la sua immagine viene quasi idolatrata, la sua carriera. L’esperienza di “Totò-san”, come lui stesso dichiarerà, non fu stato facile. Gioca comunque per due anni, dal 1993 al 1994, con la maglia dello Jubilo Iwata mostrando cose pregevoli.


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Schillaci è stato un giocatore che in campo ha dato sempre tutto, ma ha vinto poco. Un giocatore dal cuore immenso che nella sua seppur breve permanenza in Nazionale ha lasciato un ricordo indelebile. Il tragitto da “signor nessuno” a capocannoniere dei Mondiali è stato un lampo, tutto nel giro di poche settimane: una bella favola durata forse troppo poco.

Dopo il ritiro

Con i soldi guadagnati in Giappone Totò torna poi in Italia, e nella sua Palermo apre un centro sportivo, comprensivo di campi di calcio in erba sintetica e gestisce dal 2000 la Scuola calcio Louis Ribolla.


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Con due ex mogli alle spalle, tre figli e una nuova fidanzata, nel 2004 il personaggio Totò Schillaci, anche con l’obiettivo dichiarato di voler lavorare in tv, è tornato alla ribalta grazie alla sua partecipazione alla trasmissione di Simona Ventura, L’isola dei famosi.

Nel 2008 prende parte, assieme ad altri ex calciatori, al film Amore, bugie e calcetto. Nello stesso anno, nell’ambito del programma televisivo Quelli che il calcio in cui è spesso ospite, torna scherzosamente a vestire i panni di calciatore con la formazione dilettantistica dell’Altamura, disputando la partita conclusiva del campionato pugliese di Eccellenza; replicherà l’esperienza nel 2017 con il Crocetta, squadra del campionato piemontese di Terza Categoria. Nel 2011 interpreta il ruolo di un boss mafioso nella terza stagione della serie televisiva Squadra antimafia – Palermo oggi, mentre l’anno dopo partecipa in un cameo a un episodio della serie TV Benvenuti a tavola – Nord vs Sud. Nel 2016 pubblica l’autobiografia Il gol è tutto, scritta assieme ad Andrea Mercurio.

Vita privata

Dal 1987 al 1995 Totò Schillaci è stato sposato con Rita Bonaccorso, una parrucchiera ed estetista siciliana che ha incontrato quando giocava nel Messina. Rita e Totò Schillaci hanno avuto due figli, Mattia e Jessica: dopo la separazione, la parrucchiera è stata più volte invitata nel salotto di Barbara D’Urso per raccontare la truffa di cui è rimasta vittima e a causa della quale si è anche trovata a vivere in una roulotte. In base ad un’intervista rilasciata nel 2018 alla Gazzetta dello Sport, Rita ha raccontato che il matrimonio sarebbe finito dopo poco perché Totò l’avrebbe tradita più volte, e lo stesso calciatore avrebbe confermato le voci, soprattutto anni dopo la separazione.


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In seguito a questa relazione, Totò Schillaci è stato legato prima a Prisca, una donna conosciuta a Chiasso da cui ha avuto una figlia (Nicole) e poi alla showgirl e modella Simona Mattioli che, secondo quanto rivelato dai rotocalchi nazionali, avrebbe chiesto un risarcimento danni all’ex compagno di 10 milioni di euro perché la loro relazione avrebbe compromesso la sua carriera nel mondo dello spettacolo.

Nel 2011, poi, il calciatore sembrerebbe aver trovato la serenità accanto a Barbara Lombardo: la coppia si era incontrata nel 2002, ma in quel periodo entrambi erano impegnati in altre relazioni. Dopo un incontro casuale avvenuto quasi dieci anni dopo, sarebbe sbocciato l’amore e la coppia è convolata a nozze nel giugno del 2012.

Il fratello minore Giuseppe giocò nella Fermana nella stagione 1990-1991; un terzo fratello più giovane, Giovanni, da ragazzo sostenne un provino per la Juventus. Anche suo cugino Antonio Maurizio Schillaci è stato un calciatore professionista.

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