Cronaca

Il ragazzo a cui ha citofonato Salvini: “Non siamo spacciatori, procederemo per vie legali”

Intercettato da Salvini al citofono, il 17enne accusato di spacciare col padre nel quartiere Pilastro di Bologna si difende.

Salvini al citofono, parla il 17enne

“Non sono uno spacciatore e non lo sono nemmeno i miei parenti, siamo scossi per quello che è successo e intendiamo andare avanti per vie legali” ha dichiarato al Corriere della Sera. La famiglia si è rivolta allo studio dell’avvocato Cathy La Torre e ha intenzione di presentare delle denunce per quanto accaduto sia nei confronti di Salvini che della 61enne che lo ha accompagnato.

La difesa

“Sono un ragazzo tranquillo che vive in quel quartiere, non ho precedenti penali. Mio fratello, di qualche anno più grande, ha invece degli arretrati con la giustizia per furto e rissa. Niente a che vedere con lo spaccio di droga. Perché sono venuti a citofonare da noi? Questo è quello che mi domando dall’altra sera.

O meglio, me lo spiego così: è vero che in strada ci sono degli spacciatori, ma cosa ci posso fare io se qualcuno che frequenta i miei stessi posti spaccia? Noi abbiamo una casa, un indirizzo, un posto dove venirci a cercare e lo hanno fatto solo sulla base di pregiudizi. Ma in ogni caso nessuno autorizza Salvini a fare quello che ha fatto”.

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