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La Sammotana assume 352 dipendenti su 2500 candidature | Quanto guadagna in media un operaio?

Lavoro Sammontana: stabilimenti, stipendio medio e assunzioni dell'azienda toscana attiva nella produzione di gelati

A quanto ammonta lo stipendio di un operaio Sammontanaquanto paga l’azienda che in questi giorni si è distinta per l’offerta di lavoro che ha riscosso tanto successo? Nei giorni scorsi infatti l’azienda toscana specializzata nella produzione di gelati ha assunto 352 lavoratori stagionali. Un’offerta di lavoro per la quale erano arrivate 2500 candidature circa.

Un esempio di come il Reddito di Cittadinanza non rappresenti un ostacolo per trovare dipendenti, a patto che il lavoro venga retribuito nella maniera giusta come sottolineato da Rossano Rossi, segretario generale della Cgil di Lucca e delegato sindacale della Sammontana. Il problema, secondo Rossano Rossi, è rappresentato dal fatto che “fino quando gli imprenditori continueranno a offrire 3 euro l’ora, c’è poco da lamentarsi se non trovano lavoratori stagionali”. Intervistato dal Tirreno, Rossi non fatica a comprendere perché centinaia di lavoratori preferiscano prendere i sussidi statali invece che accettare lavori degradanti.


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Qual è lo stipendio di un operaio che lavora con Sammontana: ecco quanto paga l’azienda

Secondo il portale specializzato Indeed, lo stipendio medio mensile di un addetto alla produzione dell’azienda Sammontana è di circa 1436 euro, ovvero il 32% al di sopra della media nazionale. Le informazioni sugli stipendi provengono da 3 dati raccolti direttamente da dipendenti, utenti, e annunci di lavoro presenti su Indeed negli ultimi 36 mesi.

Quali sono e dove si trovano gli stabilimenti Sammontana in Italia

L’azienda toscana Sammontana, specializzata nella produzione di gelati confezionati e in barattolo, ha diversi stabilimenti in tutta Italia. Ecco dove:

  • Empoli
  • Verona
  • Vinci (provincia di Firenze)
  • Pomezia (provincia di Roma)

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La storia dell’azienda

Sammontana viene fondata nel 1948 da Romeo Bagnoli, che acquista un bar-latteria a Empoli. Il nome viene dalla vicina Fattoria Sammontana, situata nel vicino comune di Montelupo Fiorentino, da cui la famiglia Bagnoli acquista il latte fresco. La latteria avvia una piccola produzione di gelato, nel 1948 il figlio maggiore di Romeo, Renzo Bagnoli insieme ai fratelli Sergio e Loriano inizia a produrre gelato anche per la vendita fuori dal territorio di Empoli.

La prima meccanizzazione della produzione avviene quando i fratelli Bagnoli rintracciano attrezzature utili per sviluppare la propria attività tra i pezzi di macchinari per la produzione dell’ice-cream lasciati dall’esercito americano in un deposito di ferraglie a Genova.


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Si avvia così la produzione meccanizzata di gelato, mantenendo comunque una dimensione artigianale. I fratelli Bagnoli si occupano della progettazione e dell’adeguamento delle macchine, degli impianti frigoriferi e degli impianti di conservazione.

Fino al 1955 il gelato viene venduto solamente nella gelateria Sammontana a Empoli. Nel 1955, Sammontana inizia a vendere gelato anche a terzi consegnandolo a bar e latterie in un barattolo di metallo progettato da Sammontana contenente sei litri di gelato. Tre anni dopo, nel 1958 viene costruito il nuovo stabilimento in via Tosco-Romagnola a Empoli, ancora oggi sede attuale dell’azienda.

Come lavorare in Sammontana: assunzioni e posizioni aperte

Sammontana è spesso alla ricerca di nuovi dipendenti da assumere nella catena di produzione del gelato o nella manutenzione di macchinari frigoriferi. Ad oggi Sammontana ha circa 1600 dipendenti in tutta Italia con un fatturato di circa 380 milioni di euro.


Come candidarsi


 “La Sammontana ha appena assunto 352 operai stagionali negli stabilimenti della fabbrica toscana e al momento sono 2.500 le domande che si accumulano negli uffici dell’azienda. Sono persone che andrebbero di corsa a lavorare lì. Perché è un’azienda seria: riconosce i diritti ai suoi lavoratori e, ogni mese, dà ai suoi dipendenti uno stipendio medio che consente loro di vivere in modo dignitoso. Non è scontato, di questi tempi” ha ribadito Rossano Rossi.


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Invece, le offerte di lavoro che girano sul mercato prevedono “pochi spiccioli e quasi zero diritti per molte, troppe, ore di lavoro. E poi – spiega Rossi – gli imprenditori si lamentano pure, se non si trovano gli stagionali. C’è tanto sfruttamento, soprattutto nel settore della ristorazione e del commercio. Una storia nota ai sindacati, purtroppo. Lavoratori assicurati per 15 ore a settimana. Peccato che, in effetti, le ore di lavoro siano molte di più. Anche 45. O magari camerieri o cuochi che accettavano di tutto: anche interi mesi di lavoro nero. Se i datori di lavoro cominciassero a pagare bene i dipendenti – conclude – smettendo di sfruttarli, sono sicuro che avrebbero la fila”.

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