Cronaca

Sanremo, donna insultata in un parcheggio: “Tornatene in Africa”

Una donna di 44 anni è stata aggredita verbalmente da otto persone dopo aver chiesto a una coppia di non parcheggiare l’auto sul passo carrabile nei pressi della sua abitazione

Una donna di Sanremo è stata insultata per un parcheggio. In otto hanno aggredito verbalmente una donna di 44 anni per un parcheggio davanti al passo carrabile in via Inglesi a Sanremo. Nedra Chehoudi ha fermato marito e moglie appena scesi dalla loro auto per indicargli il cartello affisso davanti all’ingresso della sua abitazione.

Donna insultata in un parcheggio a Sanremo

Non ho neppure chiesto loro di spostare l’auto. Mi hanno aggredita verbalmente con frasi orribili. Mi hanno detto di tornarmene in Africa e altre cose che neppure ho capito, visto che si sono espressi quasi sempre in dialetto” ha raccontato la donna sui suoi canali social.

L’episodio si è verificato a Sanremo, dove lei risiede dal 1998. Chehoudi è nata in Tunisia ma vive in Liguria da sempre. La 44enne è stata traduttrice per la Procura, fa volontariato per la Croce Rossa e lavora sulle imbarcazioni.

Il racconto di Chehoudi

Sono rimasta sconvolta. L’uomo ha iniziato ad urlare contro di me, poi ha continuato sua moglie che aveva in braccio un bimbo di pochi mesi. Altre sei persone sono arrivate a dare man forte alla coppia. Io e mio marito abbiamo assistito alla scena senza poter fare nulla.

Ho chiamato la polizia e sono arrivate due pattuglie – ha spiegato Chehoudi -. Alla vista degli agenti, quelle persone si sono scusate sbrigativamente. Sono rimasta molto turbata dall’episodio. Mi sono sentita straniera per la prima volta dopo 25 anni in Italia. Ho deciso quindi di fare denuncia“.

I fatti

I fatti risalgono a qualche giorno fa e si sarebbero verificati in corso Inglesi a Sanremo. Scesa di casa, la 44enne avrebbe visto l’auto della coppia ferma davanti al passo carrabile. Dopo aver indicato ai due la segnaletica che vietava il parcheggio, è stata aggredita verbalmente.

Avrei voluto che si scusassero per davvero e che capissero realmente cosa mi hanno detto, ma non è stato così. I poliziotti hanno identificato loro e me. Io ho deciso che andrò in commissariato a denunciare l’accaduto. Non mi aspettavo una cosa del genere, anche perché per me l’Italia è il mio Paese“.

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