Santo del giorno

Santo del giorno 30 ottobre: oggi si celebra San Marciano di Siracusa

San Marciano o Marziano è stato un vescovo e martire, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa

Oggi, 30 ottobre, si venera San Marciano di Siracusa. La più antica notizia su San Marciano, vescovo e martire, legato a Siracusa, risale alla seconda metà del VII secolo e si tratta di un Kontakion. Si tratta di un’omelia poetica e un inno liturgico, come l’Akathistos in uso nel VI secolo. È attribuito all’innografo Gregorio, anche se il gesuita Gaetani lo aveva erroneamente attribuito al siciliano Giuseppe l’Innografo. Nel Contacio Marciano viene presentato come:

“la prima stella… che dall’Oriente venne ad illuminare i popoli di Occidente”

San Marciano di Siracusa, il Santo del giorno

La data della sua celebrazione è variamente fissata, secondo le varie fonti che parlano di lui; in Occidente fu inserito per la prima volta nel “Martirologio Romano” al 14 giugno, dal celebre Cesare Baronio, nel XVII secolo.

Ma in Oriente la sua memoria era già conosciuta e veniva ricordato in alcuni libri il 30 ottobre e in altri il 31; il Calendario marmoreo di Napoli lo riporta al 30 e in questa ultima data è inserito nell’ultimissima edizione del “Martyrologium Romanum“.

Le più antiche fonti che parlano di San Marciano risalgono comunque al VII secolo e quindi risentono della mancanza di certezze storiche, perché si rifanno a tradizioni locali.

Marciano fattosi discepolo di San Pietro apostolo, in Antiochia, quindi è del I secolo, fu da lui inviato in Sicilia a predicare il Vangelo; qui si fermò a Siracusa dove operò molte conversioni, accompagnate da miracoli, finché non venne ucciso “da coloro che in quel tempo avevano indegnamente lo scettro del comando”.

È ritenuto il primo vescovo di Siracusa, le successive narrazioni, non aggiungono niente di nuovo a quanto detto, anzi si contraddicono perché pongono la sua morte nel III secolo, se non più tardi, presentandolo arbitrariamente anche come un ottimo religioso e superiore di un monastero.

Anche qualche opera archeologica, come la cosiddetta cripta di San Marciano presso il cimitero di San Giovanni, non aiuta ad inquadrare meglio il periodo della sua esistenza e morte.

Essa fu creduta, a partire dal secolo XVII, che fosse stata costruita sul sepolcro del santo e nel contempo sul luogo della sua abitazione e predicazione, datandola quindi al I secolo, invece non è altro che un ipogeo funerario del IV secolo, trasformato in santuario cristiano nel periodo normanno.

La sua più antica raffigurazione è del secolo VIII-IX quindi del periodo bizantino e si trova nelle catacombe di Santa Lucia. È da aggiungere, che chi sa per quale via sono giunte a Gaeta, certamente per mare, alcune reliquie di San Marciano di Siracusa, che sono nella cripta o Soccorpo della cattedrale, insieme a quelle di altri sei santi; esso è venerato come compatrono di Gaeta insieme a Sant’Erasmo e celebrati in questa città e diocesi il 2 giugno.

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