Sant’Agata nacque a Catania intorno al 235 d.C. in una famiglia nobile e cristiana. Fin da giovane decise di consacrarsi a Dio, rifiutando il matrimonio e dedicandosi alla preghiera e alla carità. Tuttavia, il suo rifiuto dell’amore terreno attirò l’ira del governatore romano Quinziano, che la voleva in sposa.
Quando l’imperatore Decio scatenò le persecuzioni contro i cristiani, Agata fu arrestata, torturata e, dopo aver subito atroci sofferenze, morì il 5 febbraio del 251 d.C..
Santo del giorno 5 febbraio: Sant’Agata
Le sue torture furono particolarmente crudeli. Il taglio dei seni, un supplizio che la rese simbolo delle donne vittime di violenza e il martirio sui carboni ardenti, che la tradizione catanese collega alle eruzioni dell’Etna.
Secondo la leggenda, il giorno dopo la sua morte, un violento terremoto colpì Catania, segno del giudizio divino su Quinziano, che morì poco dopo annegando in un fiume.
La festa di Sant’Agata a Catania (3-5 febbraio)
La celebrazione in onore di Sant’Agata è una delle più grandi feste religiose al mondo, paragonabile per partecipazione alla Settimana Santa di Siviglia o al Corpus Domini di Cuzco.
Si articola in tre giorni di eventi solenni. Il primo giorno è dedicato all’offerta della cera: migliaia di fedeli e devoti, accompagnati dalle autorità religiose e civili, portano in processione grandi cerei votivi (chiamati “cannalori”), simbolo della devozione alla Santa.
Nel pomeriggio del 4 febbraio si svolge la Messa dell’Aurora nella Cattedrale di Catania. Dopo la celebrazione, il busto reliquiario della Santa viene portato in processione per le vie cittadine, tra canti e preghiere. La statua attraversa il centro storico su un fercolo d’argento, accompagnata da migliaia di fedeli in tunica bianca e guanti, detti i “devoti”, che trascinano il fercolo con una lunga corda.
Il giorno del martirio è il momento più emozionante. La processione riprende e attraversa le tappe più significative del culto agatino.
I simboli di Sant’Agata
- Il velo rosso: Secondo la tradizione, un velo appartenuto alla Santa venne portato in processione nel 252 per fermare una violenta eruzione dell’Etna. Da allora, il velo è simbolo della sua protezione sulla città.
- Le candelore: Grandi ceri decorati, portati in processione da gruppi di devoti.
- Le “Minne di Sant’Agata”: Dolci tipici della festa, a forma di seno, che ricordano il martirio subito dalla Santa.
Sant’Agata e la protezione di Catania
Sant’Agata è considerata la protettrice di Catania contro terremoti, eruzioni dell’Etna e altre calamità. I catanesi si affidano a lei nei momenti di difficoltà, e la festa rappresenta non solo un evento religioso, ma anche un’importante manifestazione di identità culturale e popolare