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Santo del giorno 10 aprile: oggi si venera Sant’Ezechiele, patrono degli ebrei

Il Santo del giorno 10 aprile: oggi si venera Sant’Ezechiele. Nacque a Sarara, in Palestina, verso la seconda metà del 600 a. C., periodo in cui sul trono di Roma sedeva Tarquinio Prisco.

Il Santo del giorno 10 aprile: Sant’Ezechiele

Ezechiele s’interpreta «fortezza di Dio», e in verità il Signore ha dato a questo grande tra i quattro profeti maggiori un carattere adamantino: «Ho reso la tua faccia come diamante ».

Nacque a Sarara, in Palestina, verso la seconda metà del 600 a. C., periodo in cui sul trono di Roma sedeva Tarquinio Prisco e su quello di Babilonia Nabucodonosor. Fu della tribù di Levi, e come tale sacerdote.

Correvano allora tempi assai tristi per i Giudei gementi sotto la tirannide dei figli di Assur. Anch’egli fu condotto esule a Babilonia con Jeconia nella seconda deportazione (601-599) e si stabilì a Tell-Abid sul Cobar, (forse il gran canale che univa il Tigri all’Eufrate) ove era una colonia di esuli. Dopo 15 anni, all’età di circa 30 anni, cominciò il suo ministero profetico confortato da una grande visione e per almeno 22 anni fu la guida morale del suo popolo. Gli anziani d’Israele si radunavano nella sua casa, perchè egli come sacerdote e come profeta aveva su di loro grande autorità.

Ezechiele fu inoltre un grande annunziatore della parola di Dio: impavido dinanzi alle minacce, inflessibile contro gli Ebrei ostinati, non teme di svelare la venuta dei castighi di Dio per i perfidi suoi fratelli. Però è commosso, tanto che prima di annunziarli piange e fa lunghe penitenze.

Per amore di questo suo popolo esule ed abbandonato, operò anche dei miracoli. Come un giorno Mosè passò miracolosamente col suo popolo il Mar Rosso che nei suoi gorghi affogava l’esercito col Faraone, così Ezechiele coll’aiuto divino attraversò coi suoi protetti il Cobar, facendovi annegare i minacciosi Caldei dai quali erano inseguiti.

Lo scopo di Ezechiele nelle sue profezie

Dopo una vita così piena di meriti fu coronato dalla palma del martirio. Fu ucciso da un principe di Giuda da lui rimproverato per la sua idolatria.

Lo scopo di Ezechiele nelle sue profezie è duplice: prima della caduta di Gerusalemme intende esortare il popolo alla penitenza: dopo la caduta le sue parole si rivolgono a consolare gli esuli colla promessa della liberazione, del ritorno in patria e del regno messianico descritto con simboli meravigliosi.

Dal duplice scopo scaturisce la divisione del suo libro in due parti. Nella prima annunzia i tremendi castighi di Dio contro il popolo eletto e contro le nazioni idolatre. Nella seconda, annunziata la caduta di Gerusalemme, passa alla profezia di consolazione per Israele.

Ezechiele è pieno di oscurità, per cui S. Girolamo lo chiama « Oceano delle scritture, labirinto dei misteri di Dio », ma la sua oscurità dipende dall’ardito simbolismo, diventa chiarezza davanti alla realtà del regno messianico (la Chiesa), da lui simboleggiato.

Patrono degli ebrei

È il patrono di tutti gli Ebrei. Parlandosi di un profeta non è patrono di nessuna città in particolare e si può festeggiarlo in qualsiasi luogo e con qualsiasi tipo di manifestazione di tipo religioso o rientrante nella categoria della sagre.

Gli altri santi del 10 aprile

Gettando uno sguardo sugli altri santi e beati che vengono ricordati in questa giornata, vanno senza dubbio citati san Macario di Armenia e tra i beati beato Marco Fantuzzi da Bologna.

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