Santo del giorno

Santo del giorno 11 novembre: oggi si venera San Martino di Tours

San Martino di Tours: ricorrenza, storia, usanze e festa dedicata al santo soldato

Oggi, 11 novembre, si venera San Martino di Tours. San Martino di Tours nato a Sabaria il 316 circa e morto a Candes l’8 novembre del 397 è stato un vescovo cristiano del IV secolo. Originario della Pannonia, nell’odierna Ungheria, esercitò il suo ministero nella Gallia del tardo impero romano.

Tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica, è venerato anche da quella ortodossa e da quella copta. Si celebra l’11 novembre, giorno dei suoi funerali avvenuti nell’odierna Tours.

San Martino di Tours oggi, il Santo del giorno

Uno dei più illustri ornamenti della Chiesa nel secolo vi fu certamente San Martino, vescovo di Tours e fondatore del monachismo in Francia. Nato da genitori nobili ma pagani, ancor bambino si trasferì a Pavia, ove conobbe la religione cristiana. A 10 anni all’insaputa dei genitori si fece catecumeno, e prese a frequentare le assemblee cristiane.

Appena dodicenne deliberò di ritirarsi nel deserto; essendo però figlio d’un tribuno, dovette presto seguire il padre nella cavalleria e per tre anni militare sotto gli imperatori Costanzo e Giuliano.

Umile e caritatevole, aveva per attendente uno schiavo, al quale però egli puliva i calzari e che trattava come fratello. Un giorno nel rigore dell’inverno era in marcia per Amiens, incontrò un povero seminudo: sprovvisto di denaro, tagliò colla spada metà del suo mantello e lo copri.

La notte seguente, Gesù, in sembianza di povero, gli apparve e mostrandogli il mantello disse: “Martino ancor catecumeno m’ha coperto con questo mantello”. Allora bramoso di militare solo più sotto la bandiera di Cristo, chiese e ottenne dall’imperatore stesso l’esenzione dalle armi.

Si portò a Poitiers presso il vescovo Sant’Ilario da cui fu istruito, battezzato e in seguito ordinato sacerdote. Visitò ancora una volta i genitori per convertirli; poi, fatto ritorno presso il maestro, in breve divenne la gloria delle Gallie e della Chiesa.

Il ritiro e i miracoli

Desideroso di vita austera e raccolta, si ritirò dapprima in una solitudine montana, poi eresse la celebre e tuttora esistente abbazia di Marmontier (la più antica della Francia) ove fu per parecchi anni padre di oltre 80 monaci.

Però i suoi numerosissimi miracoli, le sue eccelse virtù e profezie lo resero così famoso, che, appena vacante la sede di Tours, per unanime consenso del popolo fu eletto vescovo di quella città. La vita di San Martino fu compendiata in questo epigramma: “Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta”.


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Il nuovo Pastore non cambiò appunto tenore di vita, ma raccoltosi a meditare i gravi doveri che assumeva, si diede con sollecitudine ad eseguirli. Sedò contese, stabilì la pace tra i popoli, fu il padre dei poveri e più che tutto zelantissimo nel dissipare ogni resto di idolatria dalla sua diocesi e dalle Gallie.

La diocesi di Tours e la morte

Formidabile lottatore, instancabile missionario, grandissimo vescovo. sempre vicino ai bisognosi, ai poveri. ai perseguitati. Disprezzato dai nobili, irriso dai fatui, malvisto anche da una parte del clero, che trovava scomodo un vescovo troppo esigente, resse la diocesi di Tours per 27 anni in mezzo a contrasti e persecuzioni.

Tormentato con querele e false accuse da un suo prete di nome Brizio diceva: “Se Cristo ha sopportato Giuda, perché non dovrei sopportare Brzio?” Stremato di forze, malato, pregava: “Signore, se sono ancora necessario al tuo popolo, non mi rifiuto di soffrire. Altrimenti, venga la morte”.


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La festa

L’11 novembre, in molti paesi italiani, si celebra la Festa di San Martino, o Estate di San Martino. È un’importante ricorrenza che unisce la liturgia cristiana alla tradizione contadina legata all’apertura delle botti di vino novello e ai piaceri della buona tavola. Scopriamola assieme!

La Festa di San Martino dell’11 novembre è una ricorrenza molto sentita in tanti paesi e cittadine d’Italia, tanto che perfino Giosuè Carducci si ispirò a questa data – che in molte zone era un giorno non lavorativo – per comporre una delle sue poesie più celebri, San Martino appunto.



 

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