Santo del giorno

Santo del giorno 24 novembre: oggi si venerano Santa Flora e Santa Marta

Santa Flora e Marta di Cordova: persecuzione, fughe e martiri delle donne che si opposero ai Mori

Oggi, 24 novembre, si venerano le Sante Flora e Marta di Cordova. Le Sante Flora e Marta di Cordova nacquero a Cordova in data ignota e morirono a Cordova il 24 novembre 851, sono venerate come Sante e martiri dalla Chiesa cattolica.

Santa Flora e Marta di Cordova, tutto ciò che c’è da sapere su coloro che si opposero alla persecuzione dei Mori

La passio di queste due vergini martiri fu scritta da Sant’Eulogio di Córdova, che le conobbe in carcere. Flora, nata a Córdova da padre musulmano e madre cristiana, fu da questa educata, dopo la morte del marito, nella religione cattolica.


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Per evitare le continue noie di un suo fratello acceso musulmano e poter meglio dedicarsi alla pietà e alla penitenza, verso l’a. 845 si allontanò da casa insieme alla sorella Baldegoto.

A motivo di tale fuga, su delazione del fratello, furono incarcerati alcuni chierici e fedeli, e perciò Flora tornò a casa. Deferita dal fratello al cadì (giudice) sotto l’accusa di apostasia, fu brutalmente battuta.

La ricerca del martirio e l’incontro con Marta

Rilasciata, tornò a fuggire e per sei anni rimase nascosta nelle vicinanze di Martos (Jaén); poi, accesa dal desiderio del martirio, tornò a Córdova, dove nella basilica di Sant’Acisclo si incontrò con Marta, la quale era cresciuta nel monastero di Santa Maria di Cuteclara, vicino a Córdova, sotto la guida della santa vedova Artemia. Essendo stato martirizzato un suo fratello monaco, il diacono Wallabonso, Marta era uscita dal monastero in cerca del martirio.


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Trovatesi così insieme, Flora e Marta, andarono dal cadì e professarono pubblicamente la loro fede cattolica. Messe in carcere, furono visitate da Sant’Eulogio, pure lui nella stessa prigione, il quale, commosso per la fortezza e le sofferenze delle due vergini, tornato nella sua cella, prese a scrivere per loro quell’ardente trattato, Documentum martyriale, che è la più nobile apologia ed esortazione al martirio.

Morte e leggenda

Interrogate e tentate più volte dal cadì, perseverarono forti nella fede, e perciò furono decapitate il 24 novembre 851 nel corso della crudele persecuzione dell’emiro Abd al-Rahmàn II.


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I loro corpi, abbandonati nei campi e rispettati dagli stessi animali, furono quindi gettati nel fiume Guadalquivir; in seguito il corpo di Marta fu ritrovato e sepolto dai cristiani nella chiesa del monastero di Cuteclara.

Le teste delle due martiri furono collocate nella basilica di Sant’Acisclo. Sant’Eulogio, che attribuisce alla intercessione di queste due vergini la sua liberazione, avvenuta pochi giorni dopo, diede notizia del martirio in due lettere indirizzate al suo amico Alvaro Paolo e alla sorella di Flora, Baldegoto, e ne inserì una relazione nel suo Memoriale sanctorum. Le Sante Flora e Marta vengono ricordate nel Martirologio Romano il 24 novembre.

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