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Santo del giorno 7 settembre, oggi si venera San Grato di Aosta

Santo del 7 settembre, il Santo del giorno è San Grato di Aosta. San Grato è vissuto nel V secolo e fu ai tempi il secondo vescovo di Aosta. Secondo la tradizione fu un presbitero che collaborava con il primo vescovo della città, Eustasio, successivamente avrebbe preso il posto di quest’ultimo nella guida della diocesi.

La sua presenza è accertata sia al secondo sinodo di Milano, tenutosi nel 451, in cui sottoscrisse gli atti in vece del vescovo Eustasio che non poté intervenirvi e alla traslazione ad Agauno delle reliquie di Sant’Innocenzo martire tebeo.  La pietra tombale di questo Santo ne indica il giorno della sua deposizione, ma non della morte, il 7 settembre in un anno imprecisato; per tali motivi viene venerato in questo giorno.

San Grato di Aosta

Sul conto di san Grato fiorì un’importante leggenda, ormai dimostrata essere del tutto anacronistica, che va sotto il nome di Magna legenda Sancti Grati ed è attribuita al canonico Jacques des Cours, vissuto nel XIII secolo.

In questo racconto Grato viene detto contemporaneo di Carlo Magno, che visse invece tre secoli dopo il vescovo di Aosta. Secondo i moderni studiosi, la Legenda popolare, aiutò fortemente a valorizzare la figura del santo agli occhi dei devoti…

“poiché la santità non s’impone alle folle, se non si ammanta di meraviglioso”.

A questa tradizione risale la vicenda del ritrovamento della testa di San Giovanni Battista, reliquia spesso associata a San Grato nell’iconografia popolare. Grato ebbe una visione del Signore, in cui gli veniva indicata la località segreta della sepoltura.

Partito da Aosta in compagnia del compagno Giocondo, a Roma ricevette la benedizione del Papa e quindi si imbarcò per la Terrasanta. Durante la traversata si scatenò una gran tempesta, che gettò il terrore tra i marinai, ma Grato, levate le braccia al cielo, fece ritornare la calma all’istante. Giunto a Macheronte, presso le rovine del castello di Erode, un angelo lo guidò, prendendolo per mano e conducendolo al pozzo nel quale ormai da secoli si trovava il capo del Battista. Subito la reliquia salì in superficie e si posò nelle palme protese di Grato.

La fama del santo e la diffusione del suo culto nell’Italia nordoccidentale è legata alla sua protezione su tutti i frutti della terra:

“Egli fu il taumaturgo pietoso cui ricorrere in ogni circostanza: quando l’incendio si propagava al fienile, la grandine minacciava il raccolto, la pioggia e il disgelo facevano straripare laghi e torrenti, la siccità bruciava le zolle, la “peste” colpiva gli animali della stalla, e talpe, cavallette, bruchi devastavano i campi”.

 

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