Solidarietà a Bolognetti (Radicali Lucani) in sciopero della fame da più di 50 giorni per salvare Radio Radicale.
Sciopero della fame per salvare Radio Radicale
A pochi giorni dalla morte dello storico giornalista Massimo Bordin che di Radio Radicale è stato direttore e conduttore di spicco, continua lo scontro con ancora più forza e determinazione tra pro e contro, tra chi vuole salvare la Radio e chi con freddezza e senza alcuno rispetto per la memoria del nostro Paese vuole sbarazzarsene il prima possibile. Il governo non ha voluto rinnovare la convenzione che permetteva alla radio di continuare nella sua attività di informazione libera e per nome dell’ ON Crimi(M5s) – il più duro e inamovibile nel far fuori la Radio – non intende cambiare idea. La radio chiuderà – è quasi certo – è questione di giorni – ma ancora si spera, si soffre, si resiste. Il mondo radicale continua nella sua Lotta non violenta, molti esponenti radicali tra i quali Rita Bernardini e molti altri in tutta italia hanno cominciato lo sciopero della fame per salvare quella radio che dal 1976 ad oggi ha raccontato l’Italia di tutti, rappresentando la memoria storica del nostro paese per più di 40 anni. Radio Radicale, fondata da Marco Pannella nel 1976, è stata la prima radio d’Italia che ha parlato di politica a trecentosessanta gradi. La Radio che ha dato voce a tutti, davvero a tutti nel corso degli anni. Molti lo ricorderanno: tra la fine degli anni ’70 e inizi ’80 Radio Radicale fu la prima radio che permise ai “radioascoltatori-cittadini” di entrare in Parlamento attraverso le dirette h24 degli interventi dei parlamentari in aula, la prima radio che entrò nelle carceri italiane per far conoscere al mondo quello che nessuno aveva mai prima raccontato e denunciato. IL diritto alla conoscenza sostenuto e difeso a denti stretti senza un attimo di sosta. Quello stesso diritto alla conoscenza che il giornalista Maurizio Bolognetti di Radicali Lucani sta difendendo da più di 50 giorni. Mi stringo in solidarietà al collega giornalista in sciopero della fame dal 27 febbraio. Oggi, 20 Aprile, supera i 50 giorni nella sua battaglia non violenta con l’obiettivo di salvare Radio Radicale. Le visite istituzionali e gli attestati di stima da parte del mondo politico nazionale e regionale non sono mancate ma al momento nessun risultato concreto. Maurizio certifica il suo stato di salute ogni mattina a mezzo FB e risulta sempre più affaticato e stanco da un fisico che in più di 50 giorni è notevolmente deperito. Negli ultimi giorni ha rinunciato anche alla dose di 300 calorie giornaliere che gli permettevano di resistere. Gli attestati di stima crescono giorno dopo giorno e sono anche tantissimi coloro che chiedono a Bolognetti di fermare lo sciopero per salvaguardare la propria salute. Se da una lato alcuni comuni della provincia di Potenza hanno deliberato dai propri rispettivi consigli comunali la sopravvivenza di radio radicale e non sono mancati gli attestati di vicinanza del neo-governatore della Basilicata Vito Bardi e di molti esponenti politici nazionali e regionali, il Governo Lega5stelle invece tace sulla vicenda e non intende fare nessuna marcia indietro sulla questione Radio Radicale. Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà. Esprimo tutta la mia vicinanza a Maurizio Bolognetti e la mia preoccupazione per il suo stato di salute che davvero entra in una fase di crisi che mette a rischio la sua stessa vita.
Enrico Marotta