Cronaca

Gite scolastiche troppo care: metà degli alunni deve rinunciare

Tornano le gite scolastiche, dopo anni di stop causa Covid, ma sono troppo care, un alunno su due è costretto a rinunciare. Una dirigente di un’istituto di Scampia, ha sottolineato l’importanza di questa esperienza per molti alunni che spesso già vivono in condizioni sfavorevoli.

Gite scolastiche troppo care, un alunno su due rinuncia

Il caro vita e gli aumenti generalizzati dei prezzi incidono anche sulla scuola e sulle gite, uno dei momenti più amati dagli studenti. Sono sempre di più le famiglie che non possono permetterselo, uno studente su due è costretto a rinunciare: “Le classi ormai partono con appena metà o poco più dei ragazzi. I costi sono saliti del 20%”, spiega Cristina Costarelli di Anp Lazio. Le gite scolastiche di 3-5 giorni costano dai 350 ai 600 euro come riporta il quotidiano La Repubblica, per questo molti studenti non possono partire. Molti istituti cercano di far quadrare i conti rinunciando all’estero o scegliendo mete più economiche, ma spesso non basta. “Tantissimi studenti non partiranno quest’anno. L’inflazione pesa sulle famiglie e senza sostegni il diritto allo studio non è garantito”, dice Paolo Notarnicola di Rete degli studenti medi.

Dopo lo stop a causa del Covid per molti le gite scolastiche restano un miraggio. Molte scuole si impegnano a coprire le spese per incentivare la partecipazione del maggior numero possibile di studenti. Ma l’aumento dei prezzi degli aerei, dei trasporti in generale e degli hotel, rende sempre più difficile, se non impossibile per gli istituti provare ad andare incontro ai ragazzi, semplicemente perché far quadrare i conti è una vera impresa. Così si cercano mete più economiche e si propongono soggiorni più brevi. Non sempre questo è abbastanza.

La dichiarazione di una dirigente di un’istituto di Scampia

Giuseppina Marzocchella, che dirige il liceo Elsa Morante di Scampia, ha sottolineato il fatto che queste sono le uniche occasioni, per molti alunni che vivono in zone difficili, di uscire dalla loro “bolla”: “Il ministero dovrebbe tutelare di più scuole in zone come la nostra dove per molti ragazzi i viaggi all’estero o anche solo uscire da Napoli sono l’unica opportunità che hanno per andare in Europa o visitare l’Italia. Quest’anno è saltato anche l’Erasmus, la situazione è sospesa, non riusciamo a coprire i costi. Per ora ci stiamo orientando per destinazioni vicine”.

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