Cronaca

Sul web nasce movimento per le scuole chiuse in Campania: “Grave che ci siano anche componenti del Miur”

Scuole aperte in Campania, il coordinamento spinge per la riapertura: "La Lombardia dimostra come le scuole non facciano salire contagi"

Continua a tener banco la vicenda della riapertura delle scuole in Campania. Con l’Ordinanza 90 del 2020, la Regione ha predisposto uno screening volontario con tampone antigenico per il personale della Scuola e degli alunni fino a 6 anni e dei loro genitori immaginando la riapertura delle Scuole in presenza per l’Infanzia e le classi prime della primaria a partire dal 24 novembre.

Riapertura delle scuole in Campania, la nota del coordinamento

Il Coordinamento Scuole aperte Campania ribadisce che “Per prenotarsi al test è stato predisposto un numero verde che però è costantemente occupato. Oltre alla lunga attesa, i genitori che sono riusciti ad avere risposta sono stati invitati a lasciare un riferimento telefonico per poi essere richiamati e conoscere la data dell’appuntamento. Ma ad oggi non abbiamo notizie positive in merito”.

“Nelle ultime ore sappiamo che l’Asl sta cercando di ovviare a tale problema predisponendo delle Unità mobili all’interno delle Scuole che ne fanno richiesta ma il tutto con tempi lunghi che stanno scoraggiando sin dalle prime ore tanti genitori.

In questi giorni peraltro è nato un movimento web che promuove la chiusura delle scuole chiuse in Campania anche dopo il 24 novembre e che annovera tra gli organizzatori e i membri molti docenti. Riteniamo gravissimo che dipendenti del MIUR stiano assumendo addirittura un ruolo attivo in questo senso, sia dal punto di vista deontologico che professionale”.

Il caso della Lombardia

Inoltre, il caso Lombardia che, da molti più giorni rispetto alla Campania è zona rossa, ci dimostra come le scuole aperte non hanno comportato l’aumento dei contagi che sono già scesi, tanto che si parla di declassamento della Regione alla zona arancione.

“Noi riteniamo, invece, che in un mese in cui tutto è rimasto aperto e, paradossalmente, i ragazzi potevano andare al bar o in altri luoghi di aggregazione, oltre ad aver costretto tanti genitori a lasciare i propri figli a casa di nonni, amici o con una baby sitter ma non in classe, la chiusura delle scuole ha semmai peggiorato la situazione.

Ad oggi sappiamo solo quello che l’Assessore regionale all’Istruzione ha dichiarato in diretta Facebook, ovvero che lunedì 23 si deciderà se i dati raccolti dallo screening volontario permettono l’apertura delle scuole il 24. Decideranno se aprirle dalla sera alla mattina, esattamente come quando sono state chiuse, non permettendo ai genitori nessun tipo di organizzazione familiare rispettando i tempi e le emozioni dei più piccoli.  E nel frattempo le ludoteche continuano ad essere aperte offrendo a pagamento intrattenimento ludico e assistenza ai bambini per la Didattica a distanza!

L’approccio verso il mondo Scuola continua a non essere eticamente corretto innanzitutto nei confronti dei bambini e ragazzi campani e poi verso le famiglie. Tra ordinanze continue e confusionarie e dopo essere stati gli unici in tutta Europa ad aver avuto le Scuole aperte solo per due settimane, noi crediamo che a Scuola si debba tornare in sicurezza, con tutti i protocolli già adottati, come il 28 settembre cercando di avere ancora più attenzioni nell’uso della mascherina in classe ed evitando assembramenti davanti le scuole durante gli ingressi e le uscite”.


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