Cronaca

“La seconda ondata di coronavirus non c’è, perchè la prima non è finita”: il parere di Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms

“La seconda ondata di coronavirus in Italia non è in corso, semplicemente perchè la prima non è finita”: il parere di Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms, intervenuto a Buongiorno, su Sky TG24. Secondo l’esperto nei mesi la curva epidemica è stata semplicemente appiattita, ma non azzerata.

Walter Ricciardi, Oms: nessuna seconda ondata di coronavirus in Italia

Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute, intervenuto a Buongiorno, su Sky TG24, ha spiegato che la cosiddetta “seconda ondata”, è solo una prosecuzione della prima.

Negli scorsi mesi abbiamo appiattito la curva epidemia, senza però azzerarla. Quando ci sono delle condizioni favorevoli, come sono state quelle dei comportamenti estivi e adesso, purtroppo, il freddo, la curva si riapre. È ancora la prima ondata, che di fatto viene chiamata seconda solo perché corrisponde a una nuova stagione, ma la pandemia è sempre quella.

Le terapie intensive

In merito ai ricoveri in terapia intensiva, Ricciardi ha spiegato che negli ultimi mesi sono raddoppiati “Oggi sono più di diecimila e su questo sono abbastanza tranquillo. Il problema non è la terapia intensiva ma sono le terapie subintensive, il rafforzamento dei pronto soccorso con percorsi separati e il rafforzamento degli ospedali Covid“. ha dichiarato l’esperto.

Percorsi separati

Alcune Regioni sono pronte, ma altre sono in ritardo. In alcuni pronto soccorso, per esempio, non sono ancora presenti i percorsi separati “Questo, quando ci sarà la pressione dell’influenza e al tempo stesso quella della paura del Covid, determinerà che queste persone arriveranno in un unico flusso, determinando il caos. L’invito alle Regioni è ad accelerare tutto quello che dovrebbe evitare di andare in terapia intensiva, i soldi sono stati stanziati”, ha aggiunto Ricciardi.

La riapertura degli stadi

Ricciardi ha escluso con fermezza la riapertura degli stadi “Abbiamo privilegiato l’apertura delle scuole mettendo in circolazione dieci milioni di persone all’interno di ambienti chiusi, non è pensabile di aprire a migliaia di persone degli stadi. È un’eventualità che potremo prendere in considerazione solo nel momento in cui effettivamente continueremo a tenere la circolazione del virus sotto controllo. In questo momento, con i nostri dati e con quelli dei Paesi circostanti non ci possiamo permettere di abbassare la guardia”, ha spiegato.

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