Curiosità

“Se mostri il seno hai drink gratis”: proteste per il cartello sessista nel bar di Milano

Drink gratis per le clienti che mostrano il seno. E per le taglie più grandi, i chupiti aumentano. Non è uno scherzo. È successo a The Social Chupiteria, locale di Milano, in viale Bligny, dov’è stato esposto un cartello che cerca invano di mascherare la trovata sessista con la definizione “giochi per le nostre bellissime e simpaticissime clienti”. Il numero di chupiti gratis variava in base alla taglia del reggiseno (uno solo per chi ha la prima, due per la seconda e così via fino alla quinta, per cui viene anche promesso “l’applauso di tutti”).

Drink gratis per le clienti che mostrano il seno in un bar di Milano

Con la scusa che “un giorno senza sorriso è un giorno perso” – come si legge al termine della comunicazione esposta – le donne, e questa è una zona di studenti, vista la vicinanza con l’università Bocconi, vengono invitate a “lanciare il reggiseno dietro il banco” per ottenere quattro chupiti, mentre chi accetta di “portare a casa il barista” ottiene un mese di bevute gratis. E non manca un avviso quanto mai esplicito per chiunque non voglia stare al gioco: “Se fai la menosa, ricorda che le altre ce l’hanno come te e vai a f…”.

Il cartello su Facebook

A postare la foto del cartello su Facebook è stato ieri mattina Luca Gibillini, ex consigliere comunale del centrosinistra che lavora in Comune ed è un membro dello staff del sindaco Beppe Sala, con il commento: “Ok, Houston, abbiamo un problema”.

Le polemiche

Il cartello sta suscitando centinaia di commenti indignati, che hanno costretto i gestori del locale a chiudere la pagina Facebook, da qualche ora scomparsa dal web. “Poi ti chiedi come e dove gente come i fratelli Bianchi alimenti la propria sottocultura” scrive qualcuno, con riferimento all’omicidio di Willy Duarte Montero a Colleferro, mentre altri si limitano a definire la trovata della Chupiteria “una pena” e “di pessimo gusto”. E c’è anche il commento dell’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran: “Coi tavolini all’aperto ecc. ci siamo posti l’obiettivo di salvare i locali milanesi e la nostra socialità. Obiettivamente non tutti meritano di essere salvati”.

 


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