Curiosità

Regno Unito, le sigarette elettroniche sostituiranno quelle tradizionali sul set di Peaky Blinders

Le sigarette elettroniche sbarcano in TV. Il merito è della celebre serie televisiva britannica intitolata PeakyBlinders, in onda dal 2013. Il motivo di questa decisione è piuttosto semplice: il protagonista della serie, Thomas Shelby (interpretato da Cillian Murphy) è un fumatore accanito: in una stagione, come dichiarato dall’attore stesso in un’intervista rilasciata a Birmingham Live, “i ragazzi della troupe ne hanno contate circa un migliaio”.

Stop alle sigarette sul set

In genere, tutte le sostanze ‘pericolose’ previste dal copione sono rimpiazzate da oggetti di scena: i liquori, ad esempio, sono sostituiti da semplice acqua alla quale è stato aggiunto un colorante. Per le sigarette, invece, di solito si opta per quelle tradizionali da combustione anche perché ben di rado se ne consumano così tante come in PeakyBlinders.

Anche un altro membro del cast, l’attrice Helen McCrory, ha stimato che Cillian Murphy abbia consumato circa un migliaio di sigarette durante le registrazioni di una stagione. L’interprete del personaggio di Polly Gray, intervista dal British Film Institute, ha dichiarato: “Cillian è uno dei membri del clan degli Shelby che fuma di più. Da quello che mi hanno raccontato i ragazzi della crew, in non so quale stagione ne avrebbe fumate un migliaio. Comunque, ni attori non aspiriamo”. Lo stesso Cillian Murphy, dopo la realizzazione della terza stagione della serie, ha dichiarato di aver chiesto ai tecnici che si occupano degli oggetti di scena di stimare quante sigarette avesse fumato Thomas Shelby; la stima è stata di circa tremila.

Rispetto ad altre produzioni, PeakyBlinders era riuscita ad aggirare le restrizioni antifumo sul set perché le sigarette facevano parte dei mezzi di rievocazione della realtà storica in cui la serie è ambientata.Ad ogni modo, la quantità a dir poco eccessiva di sigarette – benché del tipo che non contiene nicotina – consumata durante le riprese avrebbe convinto la produzione a sostituirle con quelle elettroniche, molto più sicure e di pari impatto scenico.

Le sigarette elettroniche nel Regno Unito e nel mondo

Le e-cigarettes si sono ormai imposte da diversi anni a livello internazionale come una realtà consolidata. Alcuni studi specialistici, come ad esempio l’ultimo rapporto sul fumo pubblicato dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità, confermano la capacità delle sigarette elettroniche di ridurre notevolmente i danni provocati dal fumo (rispetto alle tradizionali sigarette da combustione). Anche alcuni studi realizzati e pubblicati in UK confermano come la sigaretta elettronica sia tra le migliori opzioni per il processo di ‘riduzione del danno’ che molti tabagisti intraprendono quando decidono di smettere di fumare le tradizionali sigarette da combustione.

Di contro, l’assenza di una legislazione dedicata ha fatto insorgere più di un problema in ambito internazionale (specie negli Stati Uniti, dove alcune amministrazioni locali hanno dichiarato guerra aperta allo ‘svapo’).

In Italia, invece, la situazione è piuttosto ben definita e – di recente – ha fatto registrare sviluppi favorevoli ai consumatori. Anzitutto, secondo le norme in vigore, i device elettronici (che fungono da sigaretta) per la nebulizzazione possono essere venduti liberamente mentre i liquidi per la ricarica fanno parte dei Monopoli di Stato. Per questo sono soggetti ad una specifica tassazione, che grava maggiormente sui prodotti contenente nicotina rispetto a quelli che, invece, ne sono privi. In aggiunta, l’inclusione nei Monopoli di Stato impone ai rivenditori di settore di essere in possesso di un’apposita licenza. Ciò vale anche per i soggetti che operano in rete, come ad esempio Vaporoso, che tramite i propri store online offrono una vasta gamma di prodotti per il vaping, dai dispositivi elettronici alle ricariche, passando per i kit completi di ‘liquido base’ e aromi per creare il mix che più si adatta al proprio gusto.

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