Cronaca

“Basta smart working dei dipendenti pubblici”, ma le parole di Brunetta erano di giugno

Ora queste parole tornano prepotenti nelle chat dei dipendenti pubblici

“Basta smart working dei dipendenti pubblici”. Queste le parole del neoministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta (Forza Italia) in un’intervista rilasciata al Tgcom24 da parlamentare nel giugno scorso ed erroneamente attribuita al Brunetta neoministro.

“Basta smartworking, dipendenti pubblici in ufficio”, le parole da parlamentare a giugno di Brunetta

“Riaprire tutto: i Comuni devono funzionare, i tribunali devono funzionare, come funzionano gli ospedali. Non vedo perché se un ospedale funziona, non possa funzionare una scuola, un Comune, un ufficio urbanistica, un tribunale. Smettiamola per favore, basta: si torni tutti a lavorare“, ha continuato Brunetta sempre nell’intervista di giugno.

Ora queste parole tornano prepotenti nelle chat dei dipendenti pubblici e che preoccupano le migliaia di lavoratori pubblici al lavoro in smartworking da mesi e che potranno usufruirne fino al 30 aprile nella sua versione «semplificata» adottata per l’emergenza Covid.

Se funzionano la Polizia, i Vigili del fuoco, i carabinieri – disse lo scorso giugno Brunetta -, nel senso che vanno a lavorare e non ci sono i carabinieri in smartworking, loro sono nelle loro automobili, fanno la pattuglie, quindi smettiamola per favore, si torni tutti a lavorare”.

E aggiunse Brunetta: “Io sono alla Camera, con tutti i miei collaboratori, a lavorare: votiamo in un’aula, distanziamento, sicurezza, sanificazione certamente, ma si è tornati a lavorare“.

Fonte: Il Corriere


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