Cronaca

Sparatoria tra italiani a Ibiza, l’ombra delle feste clandestine e del narcotraffico: la Guardia Civil indaga

La Guardia Civil teme che dietro a queste feste private illegali ci sia la mano della criminalità organizzata

Continuano le indagini della Guardia Civil spagnola dopo la sparatoria avvenuta in un’abitazione privata a Santa Eulària, a Ibiza, in cui sono rimasti feriti due italiani che stavano partecipando a una festa privata. Secondo gli agenti ad aprire il fuoco sarebbe stato un altro italiano, Michele Guadagno, 35enne anche lui napoletano e da tempo residente sull’isola.

Sparatoria a Ibiza: è caccia all’uomo

Feriti nella sparatoria sono Antonio Amore, 29 anni napoletano trasferito a Ibiza dove si occupava di investimenti in criptovalute, è ricoverato in gravissime condizioni dopo esser stato raggiunto da 8 colpi di pistola. Secondo gli investigatori Amore era l’organizzatore del party privato illegale. Un altro 33enne italiano, invece, avrebbe riportato alcune contusioni, ma non è in gravi condizioni. Guadagno è attualmente in fuga e la Guardia Civil sta impiegando più tempo del previsto per riuscire a rintracciarlo.

Il business delle feste clandestine

Ma quest’ultimo brutale episodio ha messo in luce un business di feste clandestine che si tengono sull’isola delle Baleari. Al momento, a causa della pandemia, tutti i locali della movida sono chiusi. In molti, quindi, decidono di aggirare le norme organizzando party fino alla luce dell’alba nelle ville private, il più lontano possibile dai radar delle autorità locali. E per quanto sull’isola sia presente un’importante comunità di italiani trasferitisi a Ibiza per lavorare onestamente, si teme che dietro a queste feste ci sia la mano della criminalità organizzata, con annessi traffici di droga e riciclaggio. Una presenza su cui gli investigatori spagnoli vogliono andare a fondo.

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