Cronaca

Agguato a Pescara, indagini in corso su terzo telefonino trovato a terra e sfuggito al killer

A decidere di rafforzare la sicurezza all'ex calciatore in ospedale sono stati i vertici delle forze dell'ordine

Tragedia a Pescara dove è avvenuta nella tarda serata di lunedì, 1 agosto, una sparatoria al di fuori di un bar in pieno centro: sono in corso indagini un telefonino trovato a terra e sfuggito al killer. Si registrano un morto e un ferito grave. È caccia al killer in fuga. Secondo quanto si è saputo il ferito grave è stato trasportato in ambulanza all’ospedale cittadino.

Pescara, sparatoria al di fuori di un bar: indagini su telefonino

Secondo una prima dinamica, due persone erano sedute al di fuori un bar quando una terza persona passa ed esplode dei colpi di pistola. Uno dei due uomini si accascia a terra, ormai non c’era più nulla da fare. L’altro è stato portato in ospedale, è in condizioni gravi.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri ma del killer nessuna traccia, ora si cercherà di identificarlo. A terra il cadavere dell’uomo. Numerose le persone scese in strada, spaventate dai colpi esposi ma sono state allontanate. Si cercherà di ricostruire la dinamica.

Le indagini

In lieve miglioramento le condizioni del ferito Luca Cavallito, 49enne di Montesilvano la sera di lunedì 1 agosto da 6 proiettili. La stessa sera è morto anche l’amico 66enne, Walter Albi, architetto residente a Francavilla a Mare. L’ex calciatore, più volte operato, è ricoverato  del Santo Spirito. Ancora caccia al killer, su cui sono state avviate indagini su un terzo telefonino ritrovato sulla scena del delitto. Era a terra probabilmente sfuggito dal killer in fuga che ha portato via quelli di Albi e Cavallito, oltre a un mazzo di chiavi.

Il ritrovamento del telefonino

Secondo Il Centro, il telefonino è stato rinvenuto vicino il cadavere di Albi e il corpo ferito di Cavallito, I due si conoscevano da tempo per via di un’amicizia che legava i rispettivi padri e avevano intenzione di realizzare un albergo con casette sul mare nella cittadina.

Come riferisce Il Centro, il telefonino in questione era a terra, vicino ai corpi di Albi e Cavallito. I due, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che hanno ascoltato e riascoltato parenti e amici, si conoscevano da anni per via di una amicizia fra i rispettivi padri e volevano realizzare nella zona del porto turistico di Pescara un albergo con casette sul mare.

Rafforzo di sicurezza a Cavallito

A decidere di rafforzare la sicurezza all’ex calciatore in ospedale sono stati i vertici delle forze dell’ordine a seguito di una riunione tecnica convocata dal prefetto di Pescara.

La misura è già operativa e si sarebbe resa necessaria quando martedì un uomo dall’accento napoletano e con tatuaggio si è presentato in ospedale chiedendo informazioni sul 49enne. Aveva chiesto se era vivo.

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