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Coronavirus, dal 3 giugno spostamenti tra regioni con pari livello contagio

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha fatto sapere che gli aeroporti in Italia riapriranno il 3 giugno. Sarà una data importante per gli italiani, che potranno tornare a muoversi con più facilità, senza far fronte a troppi impedimenti e a numerose limitazioni. Se l’emergenza coronavirus dovesse proseguire nel suo trend in discesa, dal 3 giugno non solo riapriranno le frontiere, ma saranno consentiti anche gli spostamenti fra regioni con lo stesso livello di contagio.

Coronavirus, dal 3 giugno spostamenti tra regioni

Bisognerà attendere venerdì 29 maggio per avere la conferma. In quella data, infatti, arriverà il report settimanale del monitoraggio, che fornirà le indicazioni necessarie per confermare il via libera agli spostamenti tra regioni. Al momento la possibilità di movimento è consentita esclusivamente nella propria regione di residenza. Stando a quanto espresso nel decreto in vigore, il 3 giugno sarà una data cruciale. Da quel momento, infatti, potrebbe essere confermata la concessione di spostarsi liberamente lungo l’intero territorio nazionale.

L’apertura potrebbe non essere totale

Eppure, l’apertura potrebbe non essere totale. Spetterà al governo decidere i criteri e i governatori potranno imporre eventuali limitazioni. L’obiettivo resta quello di non consentire l’accesso a chi proviene dalle regioni con il maggior numero di contagi.

Alcuni vedono già infrangersi i sogni di un’estate libera in giro per l’Italia. L’assegnazione del livello avviene elaborando i 21 punti del monitoraggio realizzato dal Ministero della Salute. Settimanalmente le Regioni devono rendere noto il tasso di contagiosità, il numero dei tamponi effettuati e una serie di dati riguardanti la situazione del proprio sistema sanitario, con un particolare attenzione alle terapie intensive. In questo modo, attraverso un incontro tra le informazioni messe a disposizioni dalle singole regioni, si potrà comprendere se il rischio di contagio sia “basso”, “moderato” o “alto”.

Così, come stabilito nel Dpcm entrato in vigore il 18 maggio, la fase 2 continuerà ad avanzare e, al contempo, si garantirà maggior sicurezza per i cittadini.

A sottolinearlo è anche il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, il quale ha fatto sapere: “Se dovessero esserci alcune regioni ad alto rischio, lo si saprà qualche giorno prima. Prima di aprire, se qualcuna dovesse essere a livello alto non apre“.

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