Cronaca

Stop a Adriano Panzironi: l’Agcom ferma per 6 mesi i suoi programmi

Adriano Panzironi fermato dall’Agcom. Prometteva di far vivere fino a 120 anni, ma le basi scientifiche delle sue teorie sono pari a zero. Dopo aver cercato proseliti (ovvero finanziatori della suo stesso successo e portafoglio), il “guru” Adriano Panzironi è stato “oscurato” dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni dopo le ultime “dicerie” sul coronavirus.

Agcom ferma per 6 mesi i programmi di Adriano Panzironi

L’Agcom ha infatti «ordinato la sospensione per un periodo di sei mesi dell’attività di diffusione dei contenuti da parte dei servizi di media audiovisivi sul canale 880 Sat e sul canale 61 Dtt, a seguito della programmazione del format Il cerca salute e dello speciale Quello che non vi hanno detto sul Coronavirus in relazione al “metodo Life 120” di Adriano Panzironi».

Oscurati canali 800 sat e 61 Dtt

Nel mirino dell’Agcom, in particolare, «la diffusione di contenuti, commerciali e non, potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti in quanto induttivi di una sottovalutazione dei rischi potenziali connessi al virus Covid-19 e dell’erroneo convincimento che lo stesso virus possa essere trattato o prevenuto con misure non terapeutiche, ma alimentari o di mera integrazione».

Adriano Panzironi

I prodotti ” Life 120″

In sostanza l’accusa a Panzironi è che cercasse di vendere i suoi prodotti «miracolosi» (roba alla Wanna Marchi) facendo leva sul fatto che aiutassero a prevenire e arginare il virus. Cosa palesemente falsa visto che i migliori scienziati si stanno ancora scervellando su come affrontare il virus. Improbabile che sotto quella imbarazzante capigliatura ci fossero invece le competenze per farlo.

Le istruttorie

Le delibere concludono due istruttorie avviate a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale correlato al rischio sanitario connesso al Covid-19, in cui si è accertata nei programmi con la partecipazione di Panzironi «la violazione delle disposizioni che impongono il rispetto della salute pubblica e vietano di indurre comportamenti che possano metterla in pericolo.

La condotta è stata ritenuta particolarmente grave in quanto gli autori e il protagonista dei programmi in questione hanno utilizzato un modulo comunicativo basato sulla suggestionabilità dello spettatore medio per proporre, associandola alle tematiche relative alla epidemia da Covid-19, la promozione dello stile di vita e della commercializzazione dei prodotti “Life 120”, prospettando gli stessi, se non come alternativa, quantomeno come imprescindibile complemento alle indicazioni terapeutiche provenienti dalle autorità sanitarie».

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