La storia dei codici sconto: dalla carta al web

La dematerializzazione a cui stiamo assistendo, dal progressivo abbandono del contante all’impatto dell’e-commerce, ha iniziato a riguardare anche il marketing promozionale, ora canalizzato in modo preponderante verso la nuova realtà del consumo digitale.

Le 4 classiche “P”, componenti del marketing tradizionale, ovvero prodotto, prezzo, distribuzione (placement) e promozione, devono per forza di cosa fare i conti con la multicanalità, con l’uso di smartphone e app, e, soprattutto, con un consumatore che evolve di pari passo con le conquiste della tecnologia.

La storia dei codici sconto è la chiara dimostrazione di come in realtà la struttura fondante del marketing resti la stessa, in quanto si tratta di un insieme di tecniche volte ad alimentare i consumi, in chiave pubblicitaria e promozionale, ma anche relazionale, tra azienda e acquirente.                                 I consumatori del web, che oggi sono circa il 90 per cento della popolazione, tra abitudinari e saltuari, non hanno cambiato le proprie esigenze, che restano il risparmio e il rapporto qualità/prezzo, ma anche l’idea del consumo come esperienza, dalla fidelizzazione a un determinato brand fino alla ricerca di prodotti/servizi sempre più esclusivi e su misura.

I codici sconto, al pari degli omaggi (oggi il fenomeno in questione si chiama “sampling”) sono uno degli strumenti tradizionali del  marketing che hanno resistito al digitale e, anzi, ne hanno trovato amplificazione e slancio.

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