Cronaca

Strage Altavilla, il pm: “Anche la figlia sopravvissuta ha partecipato alle torture sulla madre e i fratelli” | La confessione

“Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico”. Lo ha detto il Procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio nel corso di una conferenza stampa sulla strage di Altavilla Milicia.

Strage di Altavilla Milicia: il rito collettivo andava avanti da un mese

Le vittime – la moglie e i due figli di Giovanni Barreca – e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, dunque, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi. “Giovanni Barreca e i due conviventi Sabrina Fina e Massimo Carandente si sono conosciuti sui social network” ha reso noto Cartosio.

La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia”, ha aggiunto. Rispondendo a una domanda dei giornalisti il Procuratore di Termini Imerese ha poi detto che “le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli”.

La confessione della 17enne: “demoni in casa da scacciare”

Come riporta Il Fatto Quotidiano, ha confessato e raccontato parte di ciò che è accaduto la 17enne fermata per la strage di Altavilla Milicia. Ora la minore è indagata per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Alla procuratrice Claudia Caramanna la minorenne ha offerto un “racconto spontaneo” in cui ha rivelato il suo “pieno coinvolgimento”. Ha raccontato che la madre e il fratellino erano “posseduti”.

La ragazza, interrogata in presenza del suo avvocato, ha fornito un “resoconto agghiacciante, anche rispetto al suo contributo personale”, di quanto avvenuto nella casa di Altavilla a partire dal 1 febbraio. Come spiega una nota della procura, la 17enne ha raccontato delle “torture subite dalla madre e dei fratelli, delle loro atroci sofferenze e dell’agonia fino alla morte”. Ha anche riferito del modo in cui è stato dato fuoco al corpo della madre e di come hanno sepolto i resti.

Secondo la ragazzina da anni, “i demoni” abitavano la sua casa e dovevano essere scacciati dalla madre e dal piccolo Kevin, particolarmente legato alla donna e quindi “abitato” dalle stesse figure demoniache.

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