Cronaca

Studentessa narcotizzata e violentata dopo un colloquio in un’azienda farmaceutica: arrestato imprenditore

L'uomo, un 50enne titolate dell'azienda farmaceutica, ha versato delle benzodiazepine nel caffè della giovane

Si era recata in un’azienda farmaceutica per un colloquio di lavoro per uno stage ma è entrata in un vero incubo. Un giovane studentessa di 21 anni è stata narcotizzata e violentata da un imprenditore milanese. La vicenda è avvenuta a Milano è solo grazie al lavoro d’indagine dei Carabinieri si è venuto a capo di cosa è successo. Il titolare dell’azienda, un uomo di 50 anni, le aveva somministrato delle benzodiazepine, un ansiolitico, e l’aveva poi trattenuta nella sua abitazione per tutta la notte, violentandola e fotografandola mentre la ragazza era incapace di reagire.

Studentessa fa un colloquio in un’azienda farmaceutica: imprenditore la narcotizza e la violenta

I fatti sono avvenuti lo scorso 26 marzo, mentre la denuncia della ragazza era arrivata un paio di giorni più tardi. La giovane aveva riferito di essere stata invitata a un incontro di lavoro tra imprenditori del settore farmaceutico finalizzato ad uno stage formativo presso l’azienda di cui il 50enne è amministratore unico. Dopo il caffè sarebbe però arrivato il completo black-out per la 21enne. Grazie a una perquisizione domiciliare eseguita, dopo qualche giorno, presso l’abitazione del 50enne, i carabinieri hanno scoperto, nascoste in una nicchia a scomparsa della cucina, due confezioni del medicinale “Bromazepam”, un ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine.

L’uomo, come accertato dalle indagini svolte dai carabinieri sotto la guida del Dipartimento “Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli” della Procura della Repubblica di Milano, ha versato il medicinale in un caffè e un succo d’arancia poi offerti alla giovane. La studentessa è rimasta così stordita e l’uomo ne ha approfittato, trattenendola nella sua abitazione contro la sua volontà fino al mattino seguente, abusandone e poi fotografandola.

L’arresto

Dopo la perquisizione l’imprenditore si è spaventato, capendo di essere stato scoperto. Ha cercato di crearsi un alibi inducendo i propri familiari e amici a rendere dichiarazioni compiacenti e anche passando al contrattacco: ha infatti accusato la studentessa e la sua famiglia di volergli estorcere dei soldi. Tentativi che però secondo gli inquirenti sarebbero solo delle strategie difensive: ieri mattina i carabinieri lo hanno arrestato per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate e lo hanno portato in carcere. Sono inoltre in corso ulteriori accertamenti volti ad identificare le altre donne che, in passato, potrebbero aver subito abusi sessuali da parte dell’indagato con lo stesso modus operandi.

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