Il fenomeno dell‘autolesionismo tra bambini e adolescenti è cresciuto del 60% dopo la pandemia, con il suicidio che è diventato la seconda causa di morte tra i giovani dai 10 ai 25 anni. Secondo Stefano Vicari, neuropsichiatra infantile dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, l’uso precoce e incontrollato degli smartphone ha contribuito al peggioramento della salute mentale dei giovanissimi.
La seconda causa di morte tra i 10 e i 25 anni è il suicidio: gli esperti spiegano le cause
I pediatri lanciano l’allarme per il crescente fenomeno dell’autolesionismo tra bambini e adolescenti, aumentato del 60% dopo la pandemia. Lo smartphone è considerato uno dei principali responsabili di questa crisi, con il suicidio che è ora la seconda causa di morte tra i 10 e i 25 anni. Stefano Vicari, neuropsichiatra infantile dell’ospedale Bambino Gesù, sottolinea che l’aumento dei casi di autolesionismo e suicidio coincide con la diffusione di massa degli smartphone, a partire dal 2013.
Vicari invita i genitori a monitorare l’uso dei dispositivi elettronici, a dare regole precise ai figli e a prestare attenzione a segnali di disagio emotivo e cambiamenti comportamentali, mentre i pediatri dovrebbero indagare direttamente sulla presenza di pensieri suicidi durante i bilanci di salute.