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L’8 ottobre del 1949 nasce Susan Alexandra Weaver, la mitica protagonista di Alien

Dai malvagi alieni ai misteriosi abitanti “blu” di Pandora passando per bizzarri e improbabili spettri, sul set Susan Alexandra Weaver ha interpretato ruoli di donna sempre in lotta contro qualcosa o per un ideale, dimostrando particolare propensione verso la fantascienza e il drammatico.

Sfiorati gli Oscar comeprotagonista in Alien porta a casa due Golden Globe, nel 1989, con il drammatico Gorilla nella nebbia e la commedia Una donna in carriera (con entrambi arriva nuovamente a un passo dall’Oscar). Ricordata anche per la saga di Ghostbusters.

8 ottobre 1949: nasce Susan Alexandra Weaver, attrice statunitense

Susan Alexandra Weaver (aka Sigourney) nasce a New York l’8 ottobre 1949 in una famiglia benestante è, infatti, la figlia di un dirigente della NBC, Sylvester “Pat” Weaver, e dell’attrice britannica Elizabeth Inglis, nonché nipote dello scrittore ed attore Doodles Weaver. Iniziò ad usare il nome Sigourney nel 1963, sulla scia del personaggio del romanzo Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Negli anni settanta la Weaver studia teatro alla Yale University, dove appare nella prima rappresentazione di un’opera originale scritta dal suo amico e compagno di studi Christopher Durang.

Gli inizi e Alien

La sua prima apparizione al cinema è in Io e Annie (1977) di Woody Allen (dove appare per pochi secondi), ma è la straordinaria recitazione nel film Alien di Ridley Scott (dove interpreta il tenente Ellen Ripley), che le assicura la partecipazione ai seguiti Aliens – Scontro finale (1986), per il quale riceve la candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista, Alien³ (1992) e Alien – La clonazione (1997).


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In altri ruoli ha interpretato personaggi con caratteristiche simili a quelle di Ripley. Sigourney Weaver è stata la prima attrice a recitare come protagonista in un film di fantascienza e una delle poche ad esser candidata al Premio Oscar per un film horror e/o fantascientifico (che, però, non riuscì a vincere). La sua interpretazione in Aliens – Scontro finale è al numero 58 nella classifica fatta dal Première Magazine delle 100 più grandi interpretazioni di tutti i tempi (Premiere Magazine’s 100 Greatest Performances of all Times).

Anni Ottanta

Dopo la consacrazione con Alien, nel 1982 è diretta da Peter Weir in Un anno vissuto pericolosamente. Due anni dopo recita in Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984) di Ivan Reitman, e nel 1986 nel film Mistery, diretto da Bob Swaim. Dopo diverse apparizioni al Saturday Night Live, nel 1989 riceve la candidatura all’Oscar sia come protagonista sia come non protagonista, rispettivamente per Gorilla nella nebbia e per Una donna in carriera, per il quale ottiene anche la candidatura ai BAFTA.


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Nello stesso anno recita di nuovo sotto la regia di Reitman in Ghostbusters II. Nel 1992 torna ad esser diretta da Ridley Scott in 1492: la conquista del paradiso nel ruolo della regina Isabella di Castiglia, e nel 1994 Roman Polanski la sceglie per interpretare La morte e la fanciulla con Ben Kingsley.

Candidatura agli Oscar e trionfo ai Golden Globe

Oltre alla candidatura per Aliens – Scontro finale agli Oscar 1987, Sigourney Weaver ha ottenuto altre due candidature agli Academy Awards, entrambe nel 1989, diventando una delle artiste ad aver ottenuto due candidature al premio nello stesso anno, una come miglior attrice protagonista per Gorilla nella nebbia e una come migliore attrice non protagonista per Una donna in carriera.


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La Weaver non vinse il premio in nessuna delle due categorie (le statuette andarono rispettivamente a Jodie Foster per Sotto accusa e a Geena Davis per Turista per caso). Questa duplice sconfitta fece sì che la Weaver risultasse la prima attrice a non vincere entrambe le candidature in uno stesso anno nella storia degli Oscar. In seguito altre tre attrici non riuscirono a vincere nella stessa situazione: Emma Thompson nel 1994, Julianne Moore nel 2003 e Cate Blanchett nel 2008.

Ai Golden Globe del 1989, tenutisi poco prima, la Weaver aveva invece ottenuto il risultato opposto, vincendo per entrambi i film: miglior attrice drammatica per Gorilla nella nebbia (la cui vittoria fu condivisa con Jodie Foster in Sotto accusa e con Shirley MacLaine in Madame Sousatzka, che divenne quindi il primo e finora unico ex aequo a tre nella storia dei Golden Globe) e miglior attrice non protagonista per Una donna in carriera, diventando il primo artista nella storia del cinema ad aver vinto due Golden Globe in categorie di recitazione nello stesso anno. Successivamente anche Kate Winslet nel 2009 ottenne il doppio Golden Globe.

Anni Novanta


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Nel 1993 Jane Campion la sceglie per interpretare Lezioni di piano ma il suo agente rifiuta la parte senza consultarla e quando Holly Hunter vince l’Oscar per il ruolo, la Weaver licenzia subito l’agente. Dopo una serie di film non andati a buon fine, si risolleva diretta da Ang Lee in Tempesta di ghiaccio che le fa ottenere il BAFTA alla migliore attrice non protagonista e nel 1999 recita in La mappa del mondo e Galaxy Quest, apprezzate interpretazioni. Proprio per quest’ultimo ottiene una candidatura ai Saturn Award.

Anni duemila

Nel 2001 ̬ protagonista insieme a Gene Hackman, Ray Liotta e Jennifer Love Hewitt della commedia Heartbreakers РVizio di famiglia. Nel 2004 invece ̬ interprete di Imaginary Heroes e di The Village. Bryan Singer la vuole originariamente per interpretare Emma Frost in X-Men РConflitto finale ma Singer e Dan Harris (che la dirige in Imaginary Heroes) lasciano il progetto di includere Frost tra i personaggi del film. Ha successivamente interpretato nel 2006 il ruolo di una donna autistica nel dramma Snow Cake e di Babe Paley in Infamous РUna pessima reputazione.


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Nel 2008 presta la sua voce per il film d’animazione WALL•E, prende parte al thriller Prospettive di un delitto, appare in un episodio della popolare serie televisiva Eli Stone e gira il film Prayers for Bobby per il canale americano Lifetime in cui interpreta il ruolo di Mary Griffith, donna la cui ferrea morale religiosa è causa del suicidio del proprio figlio gay. Il ruolo le fa ottenere una candidatura agli Emmy 2009 come Miglior attrice in un film per la televisione o mini-serie televisiva.

Sempre nel 2008 le viene conferito il premio speciale alla carriera al Marrakech International Film Festival; il premio le viene consegnato da Roman PolaÅ„ski, che la Weaver definisce uno dei migliori registi con cui abbia lavorato. Nel 2009 recita nella commedia Crazy on the Outside diretta da Tim Allen, con cui aveva lavorato in Galaxy Quest, e prende parte al film Avatar, nel ruolo della dottoressa Grace Augustine, per la regia di James Cameron, che l’aveva diretta in Aliens – Scontro finale. Nel giugno 2009 viene inserita nel cast della commedia Paul, diretta da Greg Mottola, con un cameo esilarante per i cultori della serie Alien, e nel film Ancora tu!, accanto a Kristen Bell, Jamie Lee Curtis e Victor Garber.

Anni Duemiladieci


Sigourney Weaver


Nel 2011 compare nella commedia Benvenuti a Cedar Rapids, presentata al Sundance Film Festival. Nel 2012 recita nell’apprezzato film horror Quella casa nel bosco. Altri suoi film da ricordare: la commedia Vamps (2012), diretta da Amy Heckerling e inedita in Italia, in cui la Weaver interpreta una regina vampira; il thriller Abduction (2011), in cui affianca Taylor Lautner; l’action spagnolo La fredda luce del giorno (2012), con Bruce Willis; il drammatico Rampart (2011), diretto da Oren Moverman, e il thriller Red Lights (2012), di cui è protagonista insieme a Robert De Niro e Cillian Murphy.

Anni Duemilaventi


Sigourney Weaver


Nel 2021 riprenderà il suo ruolo di Dana Barrett nel vero sequel dei primi due film di Ghostbusters, intitolato Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman.

Vita privata

Della sua vita privata si è sempre saputo molto poco, lontanissima dagli scandali di Hollywood nel 1983, durante un festival di teatro conosce l’attore e regista Jim Simpson, che sposerà l’anno successivo. Si tratta di una delle coppie più solide del panorama americano. L’amore tra i due è stato sancito dalla nascita della figlia Charlotte, nel 1990, anche lei attrice.


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Sigourney Weaver e Jim Simpson.

La Weaver condivide con il marito l’amore per la musica Jazz. È inoltre una convinta attivista politica e un’atleta pratica molte attività tra cui l’equitazione, il karate e la danza. Come imprenditrice dirige una propria compagnia di produzione, la Goat Cay.

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