Cronaca

Svezia, terapie intensive al collasso con la seconda ondata di Covid

I reparti di terapia intensiva di Stoccolma sono pieni al 99%

La Svezia è uno dei Paesi a non aver imposto le restrizioni tipiche del lockdown, ai propri cittadini, per fronteggiare il Covid. Questa strategia, però, non ha funzionato. I pochi posti delle terapie intensive di Stoccolma sono al collasso. Si stima un’occupazione del 99%.


Sweden flag on laboratory table. Medical healthcare technologist holding COVID-19 swab collection kit, wearing blue protective gloves, epidemic concept.
Sweden flag on laboratory table. Medical healthcare technologist holding COVID-19 swab collection kit, wearing blue protective gloves, epidemic concept.

Allarme terapie intensive in Svezia: al collasso per Covid e non solo

Bjorn Eriksson, uno dei principali responsabili sanitari dell’intera Svezia, all’interno di una conferenza stampa, in collegamento con tutti i media locali, ha annunciato il collasso delle terapie intensive.

Egli ha dichiarato: “Sono 814 le persone che lottano per la vita nei nostri ospedali. Non si può rischiare per gli aperitivi, socializzare fuori casa e per lo shopping natalizio. Le conseguenze sono terribili”.

La Svezia, finalmente, corre ai ripari

Dopo un disastroso approccio, iniziano a pervenire le prime limitazioni: numero limitato di commensali attorno allo stesso tavolo, divieto di vendita di bevande alcoliche dopo le 22, didattica a distanza per le ultime classi delle scuole superiori.

La Svezia, dopo un approccio “troppo morbido”, comincia a vacillare al cospetto del Covid-19. Ad oggi, risultano quasi 298mila casi e 7mila 500 deceduti. I numeri risultano impietosi se paragonati all’intera popolazione svedese di circa 10 milioni di abitanti.

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