Possibile tampone per il coronavirus a pagamento in Campania. Nelle ultime ore la richiesta di esami all’ospedale Cotugno di Napoli si è moltiplicata, mettendo in difficoltà il nosocomio partenopeo dove da settimane si lavora incessantemente per l’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese.
Tampone per il coronavirus a pagamento in Campania, la situazione
Come riporta Il Mattino, ieri sono arrivate oltre 200 prenotazioni in mezza mattinata. In Campania ci sono diversi centri accreditati che potrebbero effettuare esami in coltura ma con un elevato rischio di contaminazione. Lo conferma Arturo Improta, titolare del gruppo Futura: “Se dovesse uscire un esame positivo avremmo una serie di limiti sulla certificazione del dato.
Abbiamo avuto molte richieste da alcune strutture di ricovero private, soprattutto da quelle inserite nella rete dell’emergenza. Alcuni per un sospetto, poi risultato negativo, hanno dovuto sospendere le attività. In questi casi c’è l’urgenza di sapere il risultato. In ogni caso fare un tampone è una banalità ma nessuno vuole rischiare di dover essere messo in quarantena. Facciamo molti test per l’epatite e anche per l’Aids ma in questo caso serve una certificazione che non è semplice da ottenere”.
Il kit
Il centro MeriGen di Napoli possiede questa certificazione come spiegato dal biologo responsabile Sebastiano De Biase: “Ho chiesto più volte indicazioni al mio distretto appena questo virus si è affacciato sulla scena mondiale ho applicato le linee guida dei severi enti di sorveglianza americani. Ho adottato quei protocolli e mi sono attrezzato. Ho acquistato circa 200 test di cui circa 43 finora utilizzati. Sono risultati tutti negativi. L’esame viene erogato solo privatamente.
Finora il test lo hanno fatto alcuni miei collaboratori, alcuni colleghi medici e biologi e abbiamo assolto anche alle richieste di qualche clinica, ma non esiste un percorso codificato o riconosciuto nel sistema pubblico. Il distretto ci ha solo detto, per le vie brevi, che lo possiamo effettuare ma solo privatamente. Lavoriamo con spirito di servizio se dovesse tornare utile la nostra esperienza in un momento di emergenza”.
