Il Tar della Lombardia ha sospeso l’apertura della stagione di caccia 2024-2025, accogliendo il ricorso delle associazioni ambientaliste e bloccando la caccia all’avifauna fino al 2 ottobre. L’assessore regionale Alessandro Beduschi ha criticato la decisione, definendola penalizzante per i cacciatori lombardi. Anche il ministro Francesco Lollobrigida è intervenuto, promettendo di affrontare definitivamente la questione entro l’anno per garantire il regolare svolgimento dell’attività venatoria.
Lombardia, il Tar sospende la stagione di caccia 2024-2025
La stagione di caccia 2024-2025 in Lombardia non aprirà regolarmente il 15 settembre, a seguito della decisione del Tar di accogliere il ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste. La sospensiva blocca l’attività venatoria per l’avifauna fino al 2 ottobre, limitando l’apertura solo a determinate specie. L’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha espresso incredulità per la decisione, definendola un duro colpo per i cacciatori lombardi e l’amministrazione regionale, che aveva pianificato un calendario venatorio equilibrato.
Beduschi ha sottolineato come il ricorso sia stato presentato in modo anomalo, contestando un provvedimento adottato oltre due mesi fa, proprio a ridosso dell’apertura della stagione. Ha inoltre criticato la sentenza per non aver preso in considerazione le argomentazioni della regione. L’amministrazione regionale ha confermato l’intenzione di continuare a difendere i diritti dei cacciatori, evidenziando l’importanza del rispetto dei diritti costituzionali.
Anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è intervenuto sull’argomento, ribadendo che l’attività venatoria deve svolgersi regolarmente nel rispetto delle leggi italiane ed europee. Ha criticato i ricorsi strumentali che ostacolano l’attività venatoria e ha promesso di affrontare la questione in modo definitivo entro l’anno.