CronacaEconomia

Benzina a 4 euro al litro, il caso a Taranto denunciato dall’Unione Consumatori

Sembra incredibile ma a Castellaneta, in provincia di Taranto, un distributore, almeno secondo quanto risulta ufficialmente sull’Osservaprezzi carburanti del Mimit, starebbe vendendo sia la benzina che il gasolio a 4 euro al litro.

Benzina a 4 euro al litro, il caso a Taranto

Ci pare assurdo! Chiediamo alla Guardia di Finanza di verificare come mai risulti questo dato anomalo. Se si tratta di un errore nella comunicazione dei dati da parte del distributore, oppure se è un errore del ministero, considerato che stando ad altre fonti non ufficiali il distributore risulterebbe chiuso da mesi. In quest’ultimo caso, comunque, si tratterebbe di un fatto ancor più grave, atteso che sul sito del ministero e nella comunicazioni dei dati alle 8, risulta un prezzo trasmesso ieri alle 8 e 23 !?! Ci domandiamo, in quest’ultima ipotesi, come il ministero elabora i dati, come calcola le medie regionali, come scorpora i dati farlocchi per fare la media e, soprattutto, perché si ostina a pubblicarli, dando informazioni sbagliate sui prezzi praticati. Altro che trasparenza!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Al di là di questo singolo caso, comunque, segnaliamo il problema di chi utilizza benzine speciali, ad esempio con più ottani, che hanno sfondato la soglia dei 3 euro in alcuni distributori” denuncia sempre Dona.

Benzina oltre i 3 euro al litro

Secondo gli ultimi dati comunicati al Mimit, ad esempio, a Senigallia un distributore la vende a 3,333 euro al litro, 3,219 euro a Misano Adriatico, 3 euro a Budduso in provincia di Sassari. “Dal 31 dicembre 2022 ad oggi, ossia dopo il ripristino delle accise deciso dall’Esecutivo, secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) il prezzo della benzina in modalità self service è salito del 18,4%, oltre 30 cent, pari a 15 euro e 10 cent per un pieno da 50 litri, con una stangata su base annua pari a 362 euro per una famiglia che fa due pieni al mese. Va un po’ meglio per il gasolio, +8,1%, ma è comunque una mazzata pari a 6 euro e 88 cent a rifornimento, 165 euro su base annua” prosegue Dona.

Il Governo non può continuare a lavarsene le mani, accampando la scusa che lo sconto costerebbe allo Stato 1 miliardo di euro al mese. Non si tratta, infatti, di ripristinare tutto il taglio delle accise introdotto dal Governo Draghi: 25 centesimi. Basterebbe una riduzione ben più contenuta, pari a un quinto, con un costo pari quindi a 200 milioni, per far scendere i prezzi a livelli più ragionevoli, con la benzina sotto 1,9 e il gasolio sotto 1,8 euro al litro” conclude Dona.

Considerando gli ultimi dati Mase, infatti, lo sconto di 5 cent, 6,1 cent considerando l’Iva al 22%, porterebbe la benzina self da 1,946 euro al litro a 1,885 euro, il gasolio self da 1,845 a 1,784 euro. Persino in autostrada, considerando i dati Mimit di oggi, la benzina scenderebbe sotto i 2 euro, da 2,020 euro di oggi a 1,959 euro e il gasolio andrebbe a meno di 1,9 euro, passando da 1,933 euro attuali a 1,872 euro al litro.

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