Cronaca

Missione Apollo 11, sbarco sulla Luna: vive ancora la teoria del complotto

La teoria del complotto è ancora viva e serpeggia nel web dopo 50 anni dall Sbarco sulla Luna. È sempre più viva, dunque, l’idea che quel 20 Luglio 1969 l’uomo non arrivò sul satellite e che le missioni Apollo furono solo una grande truffa orchestrata dagli States per non perdere la supremazia tecnologica nei confronti dell’URSS. Con la regia di Stanley Kubrick.

Sbarco sulla Luna, la teoria del complotto vive

Stando a quanto riportano le indiscrezioni, a 50 anni di distanza dalla pietra miliare della storia umana, vive ancora in molti il dubbio che il primo passo sulla Luna sia stata solo una sorta di “Fake News”, ovvero un falso orchestrato nell’epoca della Guerra Fredda.

Intorno agli anni ’60 (con il programma Sputnik) ci fu il primo lancio nel ’57 dell’URSS, lì dove gli States avevano fatto cilecca. Era tale il peso della propagandistica Sovietica da indurre agli USA ad una vera e propria corsa nello spazio. La frenesia portò allo Stato maggiore americano a non dare peso ad eventuali conseguenze.

In quel frangente nacque l’agenzia di difesa Darpa della Arpanet, poi divenuta quasi in sordina l’attuale Internet e, secondo alcuni, addirittura a creare quella che sarebbe stata la grande truffa della storia.

La nascita delle teoria

Una ricerca Gallup del ’99 testimoniò che in quel periodo il 6% degli americano non credeva che l’uomo fosse stato sulla Luna, dando forza alla teoria complottista che risale a un libro del ’76: «Non siamo mai andati sulla Luna» (We never went to the Moon), dello scrittore americano Bill Kaysing che lavorò per una società che costruiva razzi per la Nasa fino al 1963.

Le missioni Apollo, tra cui l’Apollo 11 che portò Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins sulla Luna, hanno da sempre il totale supporto della scienza ufficiale, un progetto portato avanti con il discorso di John Fitzgerald Kennedy nel ’61, «Aabbiamo deciso di andare sulla Luna», progettato a seguit7o del volo orbitale di Gagarin, sostenuto anche dalle cosiddette «prove indipendenti».

Queste ultime – prodotte da terzi enti rispetto a quelli coinvolti – vanno dalle analisi delle rocce lunari (vecchi di almeno 200 anni rispetto alle più vecchie rocce terrestri) raccolte durante la missione Apollo alle foto dei diversi reperti lasciati sul suolo del satellite durante i diversi viaggi.

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