Curiosità

Tigre uccisa a bastonate in India: né restano solo 4000 esemplari in tutto il Mondo

Tigre uccisa a bastonate in una riserva in India. L’animale aveva aggredito alcuni pescatori entrati nella riserva. Alla vigilia della Giornata mondiale dedicata al nobile felino si registra che al mondo restano meno di 4 mila esemplari.

Tigre uccisa a bastonate: nemmeno i Ranger riescono a fermare la folla

L’hanno circondata armati di bastoni e coltelli e, quando non aveva più vie di uscita, l’hanno attaccata da più parti. In un video, diffuso dalla tv indiana, viene mostrata la ferocia con la quale le si sono accaniti contro.

La vittima è una tigre, colpita a morte dopo che quest’ultima aveva attaccato dei pescatori entrati nella riserva dedicata ai grandi felini. L’agguato è avvenuto nella riserva di Pilibit, a circa 350 chilometri a est di Nuova Delhi, in una delle tante aree in cui la tigre è animale protetto.

Durante l’aggressione, le guardie della riserva, che erano intervenute cercando di evitare il linciaggio, sono state a loro volta minacciate dalla folla inferocita e non hanno potuto fare niente se non assistere all’immane violenza.

L’esemplare era una femmina, di circa 5-6 anni, e non è stato semplicemente abbattuto, ma è stato ferocemente brutalizzato: l’autopsia effettuata sul corpo dell’animale ha rilevato che la tigre è stata colpita ripetutamente e presenta fratture in molte delle sue ossa.

Rischio estinzione

L’episodio è avvenuto alla vigilia della Giornata Mondiale della Tigre, che si celebra il 29 luglio in tutto il mondo e che vuole puntare i riflettori sul rischio di estinzione di uno dei più maestosi tra gli animali selvatici.

La tigre è, infatti, uno tra gli animali più a rischio: di alcune sottospecie, come la tigre dell’Amur o la tigre di Sumatra, resta ormai un numero esiguo di esemplari. Nel complesso in natura ne sopravvivono meno di 4 mila. Un numero davvero esiguo se si pensa che un secolo fa se ne stimava un numero di circa 100 mila.

Oggi le tigri vivono in 13 Paesi del mondo, in India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, Cina, Myanmar, Thailandia, Maleia, Indonesia, Cambogia, Laos e Vietnam, ma sono distribuite in maniera discontinua e non tutti i Paesi fanno davvero la loro parte per tutelarle.

In India l’uccisione di una tigre è un fatto serio e gli autori del linciaggio, una volta individuati, andranno incontro ad un processo che potrebbe concludersi con una condanna fino a 3 anni.

Come invertire la tendenza? Il progetto del WWF e le difficoltà riscontrate

In Nepal, invece, si registra un andamento in controtendenza rispetto al resto del Mondo: dal 2013 ad oggi le tigri presenti sul territorio sono aumentate da 198 a 235 esemplari, con un incremento del 19%. Ma non è ancora sufficiente per invertire la tendenza generale.

Il Wwf si è impegnato, su scala globale, in una campagna di difesa delle tigri, con il progetto Tx2, che punta a raddoppiare il numero di esemplari entro il 2022, arrivando cioè ad almeno 6 mila esemplari in natura.

Questo, però, non è traguardo facile da raggiungere, poiché comporta investimenti economici abbastanza elevati e un impegno congiunto delle associazioni ambientaliste e delle istituzioni, che faticano ad ottenere il consenso della popolazione.

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