Almanacco

Il 16 luglio del 1968 muore la leggendaria attrice napoletana Tina Pica, una vita dedicata al teatro

Concetta Pica (detta Tina) non è stata solo una grande attrice, attiva, quasi senza interruzioni, dai 7 agli 80 anni. È stata anche capocomica, traduttrice, autrice di testi teatrali. Il grande successo però le è arrivato grazie al cinema, a 50 anni compiuti, quando la sua maschera era ormai indistinta dalla sua persona. Quella sua voce cavernosa e metallica «che per definirla bisognerebbe inventare un suono» (Franca Valeri) risuona nella memoria di chiunque l’abbia vista, per esempio, in Pane, amore e gelosia, (1954, regia di Luigi Comencini) quando l’energica e invadente governante Caramella incalza fieramente De Sica, Maresciallo dei Carabinieri: «…difendo l’Arma, io servo l’Arma da trent’anni, ho trent’anni di servizio e mi sento carabiniera, si, carabiniera mi sento!».

16 luglio 1968: ci lascia Tina Pica: poliedrica e straordinaria attrice napoletana

Nacque a Napoli (nel quartiere Borgo Sant’Antonio) il 31 marzo del , da Giuseppe Pica e l’attrice Clementina Cozzolina. Ancora bambina, la piccola Tina cominciò a lavorare come attrice con i suoi genitori in una compagnia teatrale ambulante, a Napoli e dintorni, distinguendosi già per il notevole talento. In gioventù lavorò negli ambienti del teatro napoletano, in particolare nella popolare Compagnia Drammatica diretta da Federico Stella, formazione che, in pianta stabile al Teatro San Ferdinando di Napoli, portava in scena per la maggior parte, drammi firmati da Eduardo Minichini, Luigi De Lise, Francesco G. Starace, Crescenzo Di Maio e dallo stesso Federico Stella.

La svolta


Tina Pica


La Pica a sua volta, fondò una compagnia negli anni venti, il Teatro Italia, dove cominciò lei stessa a scrivere commedie. Negli anni trenta vi fu il grande incontro con la compagnia di Eduardo De Filippo, con il quale iniziò una collaborazione artistica che la vedrà partecipare a commedie teatrali come Napoli milionaria, Filumena Marturano, e Questi fantasmi. A parte l’apparizione in due film muti di Elvira Notari del 1916, il suo vero esordio sul grande schermo fu nel film Il cappello a tre punte (1934), di Mario Camerini, seguito da Fermo con le mani! di Gero Zambuto del 1937, con Totò. Dopo varie pellicole, come Il voto (1950) e Ergastolo (1952), a 65 anni interpretò il ruolo di Caramella in Pane, amore e fantasia (1953) e nei seguiti Pane, amore e gelosia (1954), per cui vinse il Nastro d’argento alla migliore attrice non protagonista, e Pane, amore e… (1955), commedie che la consacrarono come una delle caratteriste comiche più amate del cinema italiano del Dopoguerra.

Le grandi interpretazioni


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Tra le sue interpretazioni più popolari si ricordano quelle in Buonanotte… avvocato! (1955), Destinazione Piovarolo (1955), Un eroe dei nostri tempi (1955), Era di venerdì 17 (1956), Ci sposeremo a Capri (1956), La nonna Sabella (1957), La nipote Sabella (1958), Lazzarella (1957), Il conte Max (1957), La zia d’America va a sciare (1958), La duchessa di Santa Lucia (1959), La Pica sul Pacifico (1959), Non perdiamo la testa (1959) e Ieri, oggi, domani (1963), il suo ultimo lavoro per il cinema, all’età di 79 anni.

Morte


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Tina Pica ci lascia a 84 anni a Napoli, il 16 luglio del 1968, a casa del nipote Giuseppe. A lei sono state intitolate una via a Roma e un giardino a Napoli. Nel 1931 il maestro Edouardo De Filippo le rivolse un omaggio: «A Tina Pica che con la sua arte ha dato vita a tante povere creature del mio sogno, creature che lasceranno ombre vive nella storia del teatro umoristico».

«Saranno passati cinquanta, ne passeranno cento, ma Tina Pica farà sempre parte del nostro repertorio di bellezza e di allegria». Lello Arena omaggia così la leggendaria Tina Pica, attraverso le immagini del documentario di Daniele Ceccarini e Paola Settimini intitolato “Effetto Notte” andato in onda su TV2000.

Vita privata


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Tina Pica si sposò due volte; la prima nel 1912 con l’orefice Michele Ferrari, che però morì giovane, dopo soli sei mesi di matrimonio. Qualche anno dopo morì pure la loro bambina. Nel 1935 Tina decise di risposarsi con un appuntato della polizia municipale, Vincenzo Scarano. Con lui scrisse anche alcuni testi teatrali. Rimasero insieme fino alla morte di lui, nel 1967.

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