Cronaca

Torino, maxi rissa tra baby gang: accoltellato un ragazzino di 13 anni

Si sono fronteggiati gruppi magrebini contro gruppi centroafricani

Venerdì 13 maggio, è stata segnalata una maxi rissa a Torino tra baby gang, in via Aosta, nel quartiere Aurora, alle sei del pomeriggio. Inizialmente sembrava essere legata a una questione di droga o una lite per la spartizione del territorio. Si erano fronteggiati magrebini contro centroafricani, in una maxi zuffa che aveva coinvolto più di trenta persone. Ma ieri, sabato 14 maggio, al processo per la convalida dei tre marocchini fermati dalla polizia è emersa tutta un’altra verità: si è trattato di una vendetta, un’azione punitiva ai danni di un ragazzino di soli 13 anni che è stato non solo preso a calci e pugni ma persino accoltellato. Se l’è cavata con una profonda ferita a un polso e una prognosi di 21 giorni.

Maxi rissa tra baby gang: una spedizione punitiva

L’adolescente, di origine senegalese e in Italia da un anno, avrebbe rivolto un apprezzamento a una ragazza, fidanzata di uno degli aggressori, uno o due giorni prima della rissa. E così quando il gruppo di marocchini era ripassato in zona e l’aveva incrociato, era scattata la punizione per quell’avance considerata un affronto. “Uno mi ha scatenato contro un cane di razza malinois incitandolo ad aggredirmi – ha raccontato il ragazzino agli agenti della volante che era intervenuta il resto del gruppo è arrivato e hanno iniziato a colpirmi con forti calci e pugni tutti insieme. Due ragazzi hanno tirato fuori dei coltelli, uno di 20 centimetri e un altro che aveva una lama di 50 e mi hanno ferito con il coltello più corto, mentre gli altri continuavano a riempirmi di botte“. Chi aveva visto il ragazzo aggredito era intervenuto a difenderlo, richiamando poi una ventina di altri connazionali e così, mentre gli iniziali aggressori erano fuggiti in corso Palermo, si erano creati i due gruppi di scontro.

L’intervento della polizia

Come riporta La Repubblica, la polizia era riuscita a inseguire alcuni magrebini, fermandone tre nei pressi dei giardini di piazza Alimonda. Uno aveva la maglietta sporca di sangue e solo l’intervento della polizia l’aveva salvato dal linciaggio dei centroafricani.

Tre ragazzi fermati

I tre fermati, tutti e tre marocchini di 18, 19 e 20 anni, hanno precedenti per una sfilza di reati, dal furto alla rissa, dalle lesioni alla ricettazione. La rissa per strada in pieno giorno aveva portato la capogruppo di Fratelli d’Italia della circoscrizione 7 Patrizia Alessi a lanciare l’allarme sicurezza (un video riprendeva parte degli scontri) rimarcando l’assenza di interventi per evitare il continuo scatenarsi di situazioni di violenza.

Anche il pm Paolo Cappelli nel chiedere la convalida del fermo dei tre arrestati ha rimarcato il disagio del quartiere Aurora: “Non va trascurato che episodi come questo sono purtroppo all’ordine del giorno e generano nei cittadini un concreto e fondato timore per la propria incolumità, costretti ad assistere a episodi di violenza quando non sono essi stessi le vittime. Questo infonde anche agli autori l’erronea convinzione di poter “gestire” vere e proprie aree cittadine, contendendole con avversari di altre etnie” ha sostenuto il pm. All’udienza di convalida, gli avvocati difensori Maurizio Pettiti, Enrico Moschini e Stefania Rullo sono riusciti a evitare ai tre fermati la custodia in carcere che era stata richiesta dalla procura con l’accusa di lesioni aggravate. I tre sono stati scarcerati con la misura dell’obbligo di firma.

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