CronacaCuriosità

Torino, studenti in piazza contro la didattica a distanza: “Ci avete mentito”

A Torino, gli studenti di alcune scuole medie seguono le lezioni in piazza Castello per protestare contro la Dad

A Torino, alcuni studenti delle medie insieme ai professori e ai genitori, hanno deciso di seguire le lezioni in piazza Castello come protesta contro la didattica a distanza. La protesta nasce dal fatto che ieri, 29 novembre, il Piemonte è diventato zona arancione.

Torino, studenti in piazza: protesta contro la didattica a distanza

Stamattina, 30 novembre, a Torino alcuni studenti delle scuole medie hanno deciso di seguire le lezioni a distanza in piazza Castello.

“Ci avevano promesso che saremmo tornati in aula – dicono gli studenti di alcune scuole medie mentre seguono le lezioni seduti a terra e si proteggono dal freddo con delle coperte – invece ci hanno mentito”.

dad piazza torino

Una cinquantina di studenti delle scuole medie, insieme ad insegnanti e genitori, hanno deciso di seguire le lezioni a distanza in piazza Castello per protestare contro la decisione di non far tornare in classe gli studenti di seconda e terza media nonostante da ieri il Piemonte sia diventato zona arancione.

Si tratta di alunni degli istituti Calvino, Foscolo, Nigra, Spinelli, Matteotti, Manzoni, Europa unita, Nievo e il liceo Gioberti.

Le proteste contro la didattica a distanza

Anita, la 12enne che ha dato vita alla protesta contro la didattica a distanza diffusasi poi in tutta Italia, afferma che la protesta non si è fermata “ma solo spostata da sotto le nostre scuole a piazza Castello”, di fronte al Palazzo della Regione.

“Condivido la necessità di riaprire la scuola media che è di prossimità – dice un insegnante – siamo preparati dateci l’opportunità di aprire nuovamente”.

Le parole del governatore del Piemonte in merito alla protesta

Il governatore del Piemonte Alberto Cirio: “Ho detto e ribadisco – afferma il governatore – che sono felice che un ragazzo di 11-12 anni scenda in piazza per difendere il suo diritto alla scuola. Al di là del merito della questione, dimostra che sono ragazzi in gamba. Ma un governatore deve valutare tutti gli elementi in gioco e io ho ascoltato quei ragazzi come gli epidemiologi della Regione. E io ho deciso di salvaguardare la salute e la vita”.

cirio piemonte

Il governatore Cirio ai microfoni di Radio Veronica One conferma la decisione di far proseguire con la didattica a distanza le seconde e terze medie nonostante da ieri la Regione sia in zona arancione.

“Presa in giro? Avrei preso in giro gli studenti – dice il governatore – se non fossi andato in piazza, non mi fossi seduto con loro, non avessi ascoltato. Ma ascoltare non significa necessariamente fare quello che ti chiedono, il governatore di una regione ha il dovere di assumere le decisioni ascoltando tutti”.

In merito alle accuse mosse da Anita, la 12enne diventata simbolo della lotta per il ritorno in classe degli studenti aggiunge Cirio: “Bisogna valutare tutti gli elementi in gioco, e io ho ascoltato quei ragazzi come gli epidemiologi della Regione. E quando a un governatore vengono forniti elementi oggettivi che dimostrano che con la riapertura delle seconde e terze medie per soli 12 giorni si rischiava di aumentare il contagio e di portarlo attraverso i ragazzi a genitori e nonni durante le vacanze, allora ho deciso di salvaguardare la salute e la vita”

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio