Cronaca

Treviso, 150 scontrini per un pieno: scoperto un furbetto del cashback

In poco più di un'ora il registratore di cassa di un distributore di benzina a Nervesa ha effettuato 148 operazioni

Treviso, in poco più di un’ora il registratore di cassa ha emesso 148 scontrini per arrivare a un totale di 50 euro di spesa; e cioè, con transazioni da 20, 30, 70 centesimi per accumulare quante più operazioni possibili.

È la “sorpresa” che ha trovato il gestore di un distributore di benzina lungo la Pontebbana a Nervesa, nel trevigiano, quando all’alba ha aperto l’attività: “Non potevo crederci – spiega al Gazzettino – poi ho capito che era tutto legato al cashback”.

Treviso, scoperto un furbetto del cashback

L’operazione promossa dallo Stato, infatti, valida fino al 20 giugno, incentiva l’uso di carte di credito o bancomat al fine di ricevere un rimborso in denaro per acquisti effettuati a titolo privato (cioè non per uso professionale), sul territorio nazionale, con strumenti di pagamento elettronici, a fronte di un numero minimo di 50 transazioni valide in un semestre.

Non è fissato un importo minimo di spesa: concorrono al raggiungimento della quota minima i pagamenti di qualsiasi entità. Anche appunto di pochi centesimi.

Il racconto

“Quando sono arrivato non credevo ai miei occhi – racconta il signor Roberto – Mi sono trovato con il registratore di cassa senza carta e quasi centocinquanta scontrini. L’orario li includeva tra le 20.15 e le 21.45 di venerdì sera. All’ inizio ho pensato a qualche malfunzionamento, poi guardando meglio ho visto che le transazioni erano tutte di pochi centesimi; 30, 40, 70. Solo due o tre erano di un euro”.

I filmati

Dai filmati delle telecamere di sorveglianza si vede che a effettuare tutti quei micropagamenti è stata la stessa persona, irriconoscibile, ma con il numero di targa ben visibile. “Ho valutato se fosse il caso di chiamare o no le forze dell’ ordine per segnalare il fatto – continua a raccontare – ma ho pensato che per quanto bizzarra fosse l’ operazione, non vi fosse niente di illegale, se non l’ aggravante delle commissioni da pagare per ogni transazione“.

Nella stessa giornata si sono registrati altri episodi del genere in tutta Italia, facendo pensare a una sorta di gara coordinata tra coloro che hanno scaricato l’app per essere i primi in classifica.

Fonte: Tgcom 24

 

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