Il 26 ottobre 1954 Trieste tornò definitivamente in Italia, triestini festanti si riversarono in Piazza UnitÃ
Trieste è una città con una lunga storia di cambiamenti d’influenza che affonda le proprie radici molto indietro nel tempo: il 26 ottobre fu indicata come data simbolo del ritorno di Trieste all'Italia
Esattamente 66 anni fa, i soldati italiani entravano a Trieste per la prima volta dopo dieci anni, liberandola dall’occupazione jugoslava. Quel giorno la città cessava di essere un territorio amministrato dalla comunità internazionale e tornava a fare parte dell’Italia.
Era la fine di un complesso contenzioso iniziato con la fine della Seconda Guerra Mondiale che aveva diviso l’Italia e la Jugoslavia di Tito e che avrebbe portato quasi duecentomila italiani a vivere in territorio jugoslavo.
26 ottobre 1954: Trieste torna italiana
Il 26 ottobre fu indicata come data simbolo del ritorno di Trieste all’Italia, poiché testimoniò dell’ingresso delle forze italiane in città . Tuttavia, la situazione si risolse il 5 ottobre del 1954 con il protocollo d’intesa firmato a Londra (per questo ricordato come Memorandum di Londra) da Italia, Jugoslavia, Regno Unito e Stati Uniti riconosceva l’amministrazione civile italiana e jugoslava sulle rispettive zone d’influenza.
Fatti antcedenti
Occupata e divisa in due zone di influenza nel 1945, la Venezia Giulia fu al centro della prima fase della guerra fredda. L’area fu divisa in due macro zone di influenza: la zona A controllata dagli anglo-americani e la zona B dagli jugoslavi. Dal 1947 Gorizia e Monfalcone tornarono all’Italia, mentre l’Istria divenne definitivamente parte del territorio della Federazione Jugoslava. Anche la città di Trieste fu separata in due zone e posta sotto l’amministrazione anglo-americana (AMG-FTT) o Territorio libero di Trieste, e sotto l’amministrazione di Belgrado (zona B-TLT).
Come riporta “Panorama”, dalla zona d’influenza jugoslava era partito l’esodo drammatico degli abitanti di etnia italiana (Istria, Dalmazia). Solo nel 1953, dopo anni di tensione e scontri per il ritorno all’Italia del capoluogo giuliano, gli Alleati diramarono un comunicato unilaterale (in copia solo all’Italia) in cui assicuravano il ritorno della zona A all’Italia, senza accettare ulteriori rivendicazioni jugoslave. Il fatto creò forti tensioni fra i blocchi, tanto che nei giorni successivi ci fu un concentramento di truppe ai rispettivi confini.
Il 4 novembre 1953, festa della Vittoria, i triestini valicarono il confine della TLT e manifestarono presso l’ossario di Redipuglia. Poco dopo fu issato il tricolore sul municipio, prontamente ammainato dagli inglesi. Ne seguirono gravi scontri che provocarono un morto tra i manifestanti. Il giorno dopo fu indetto lo sciopero generale e la polizia militare alleata sparò uccidendo cinque cittadini.
Trieste libera
Il sangue di Piazza Unità d’Italia porterà , qualche giorno dopo, ai protocolli di Londra. La Jugoslavia accettava lo “statu quo” in cambio del finanziamento angloamericano nella zona portuale slovena (Fiume). Dopo 10 mesi circa di trattativa e un aggiustamento territoriale leggermente favorevole a Tito, il 26 ottobre 1954 la città di Trieste ritornava ufficialmente parte del territorio italiano.