CuriositĂ 

Troppe ore sul campo da calcio… e la fatica impatta sulla resa

Nel gioco del calcio resa e corsa del giocatore sono elementi indispensabili per valutare le qualità fisiche e professionali al fine di pronosticare i suoi risultati e i tempi di recupero. Una partita può essere estremamente faticosa anche per i top player di oggi, nonostante abbiano a disposizione mezzi tecnologici e team di preparatori atletici per recuperare le forze.

Il calcio, per chi lo segue da spettatore, è sport, intrattenimento, passione, competitività, ma per chi lo pratica ad alti livelli agonistici, quindi con frequenza costante, è anche fatica. Molta fatica. Secondo lo studio dei ricercatori del Centro Ricerche Mapei Sport, induce un notevole impegno neuromuscolare la cui rimonta necessita di svariate ore di riposo.

La ricerca ha esaminato un gruppo di una ventina di giovani giocatori di serie A sottoponendoli ad alcuni test, a 24 e 48 ore di distanza da una partita giocata, per verificare i loro parametri di prestazione, ad esempio potenza muscolare, forza fisica, etc. Risultato?

L’esito è abbastanza intuibile e, infatti, nei calciatori selezionati si è riscontrata una fatica neuromuscolare che, in poche parole, si traduce in riduzione della velocità di sprint. Insomma, meno celerità associata anche ad altri aspetti di grande importanza e determinanti nella resa sul campo da calcio, ovvero calo delle abilità tecniche e della performance sportiva in generale.

Giocare tanto a calcio abbassa la resa

Una frequenza di gioco molto elevata per un calciatore può determinare difficoltà di ripresa e le prestazioni ne risentono con un calo esplicito. Tale calo si deve ad una reazione che coinvolge il sistema muscolare periferico e il sistema nervoso centrale. Sono questi che intervengono quando, sotto forti stimolazioni fisiche, il corpo indolenzito risponde in ritardo o più lentamente.

Negli atleti professionisti di alto livello, abituati alla partecipazione attiva a competizioni di lunga durata e capaci di adeguare il corpo alle migliori reazioni possibili, la fatica e le sue conseguenze sembrano incidere meno, pur essendoci sempre. Il tipo di recupero post partita è, sicuramente più rapido, ragion per cui possono prendere parte a più match.

PiĂą si corre e piĂą in fretta si recupera la fatica

I calciatori più gettonati e professionalmente appetibili per il mercato sono quelli che, in media, corrono di più riuscendo a gestire la propria fatica fisica per rimettersi in sesto quanto prima. Per far ciò, serve un livello di preparazione agonistica specifica e molto qualificata. Di solito, un giocatore corre per 8 o 10 chilometri durante una partita e i centrocampisti corrono anche più dei difensori centrali.

A sottolineare questi fattori, è la tecnologia del software “track tracer” che, con Gps e videocamere piazzate in modo strategico nell’area del match, riconosce i movimenti percorsi dai giocatori in campo per analizzarli ai fini delle prestazioni professionali e delle strategie da applicare.

Stando ai dati recuperati dal programma informatico, i centrocampisti sono soggetti a considerevoli sollecitazioni fisiche poiché coprono le maggiori distanze in campo. Sono loro a lavorare ad alta intensità muovendosi in continuazione e, in media, a 20 chilometri orari con un tempo di recupero inferiore rispetto ai loro colleghi (20 secondi contro i 60 degli altri giocatori in campo).

Ecco perché gli allenamenti sono sempre più personalizzati e pensati su misura, non solo del soggetto, ma del suo ruolo professionale puntando su velocità, sprint a più di 25 chilometri orari, gestione della palla mentre si corre, reattività tempestiva alle stimolazioni durante una partita.

La fatica dei calciatori influenza l’intera filiera sportiva

La fatica non influisce solo sui match, sull’utilizzo di determinati giocatori e sulla loro considerazione sul campo da gioco, ma anche su tutta la filiera che comprende, sempre di più, il settore ludico delle scommesse. In che modo?

Lo scommettitore attento, che voglia operare in maniera razionale, mette in conto anche questi aspetti prima di fare le sue mosse.

La forma fisica e il rendimento di un calciatore suggeriscono, infatti, il possibile esito di una partita o il numero di gol, di passaggi di palla e di altre tecniche di gioco su cui sia possibile scommettere. Questo fa sì che si debba stimare la prestanza fisica di uno sportivo, il livello di fatica, quante e in quali partite sia coinvolto, prima di scommettere online.

Tutto per prevedere in maniera realistica i risultati ipotizzati e, laddove il gamer non sia in grado di effettuare un’analisi specifica sulla resa di un giocatore, può sempre affidarsi ad alcuni strumenti come le guide dedicate alle analisi delle variabili sul campo che il sito di scommesse sportive scommessesulweb.com offre agli utenti.

La preparazione analitica, se carente, può essere sostenuta dalle indicazioni che offre il web e, in particolari da alcune piattaforme che pubblicano pronostici gratuiti delle partite in modo da non scommettere del tutto a digiuno di pratica e di una certa conoscenza del mercato.

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